CALCIO A 5NEWSNEWS MONDO ITALIA

Fantacele non è un caso nazionale. Cefalù accusa, ma la storia è un’altra

[fncvideo id=112433 autoplay=false]

 

Volevano farlo diventare un caso nazionale. Ma di base non c’era nulla. Proprio nulla. Perchè fino a prova contraria, in un mercato libero, specie nel calcio, finchè non c’è la firma niente è ufficiale. Ma proprio niente. E gli accordi verbali sono come le chiacchiere. Stanno a zero specie se si considera che nel calcio, e in qualsiasi sport, vige la regola del più forte. C’è la regola che un atleta sceglie la squadra più forte, quella più ambiziosa, quella con progetti a lungo termine. Ecco perchè Andrè Fantacele ha scelto l’Irpinia e la Sandro Abate del presidente Marzullo. Ha firmato il contratto, non sulla parola, ma con una penna. E quello vale. Più di una stretta di mano o di un annuncio Facebook. Fa specie che una società come il Cefalù, invii comunicati alla stampa, per mettere in cattiva luce altre società che hanno agito, a loro dire, scorrettamente. Se si aveva la reale intenzione di firmare Fantacele, bastava poco. Prendere il primo aereo, salire a Milano, portare contratto e penna e il gioco era fatto. Fantacele ha scelto la Sandro Abate per la tentare la scalata alla Serie A. E che piaccia o no, la situazione è questa. Quindi nessun caso nazionale. La Sandro Abate ha ingaggiato, non a chiacchiere, nè sui social, uno dei calcettisti più forti in circolazione. Uno che ha scelto Avellino perchè convinto del progetto. E senza polemica, aggiungiamo noi, ha scelto la Sandro Abate perchè è stata l’unica società, mesi addietro, a firmare Rogerio Rocha. Una stella che il destino beffardo ha voluto che volasse in cielo. E Fantacele, con questa stella, ha mosso i suoi primi passi. Altro che Cefalù.

1 2 3Pagina successiva

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Pulsante per tornare all'inizio