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Avellino Calcio – È grande festa: anche la coppa è biancoverde. Battuto il Lecco ai rigori

Lecco-Avellino 1-1

LECCO (4-3-3): Safarikas; Corna, Malgrati, Carboni, Ruiu (38′ st Nocerino); Segato, Pedrocchi, Molero; Silvestro (15′ st Lisai), Capogna (30′ st Fall), D’Anna (31′ st Draghetti). A disp.: Jusufi, Poletto, Meneghetti, Merli Sala, Ba. All.: Gaburro.

AVELLINO (4-4-2): Lagomarsini; Betti, Dionisi, Morero, Parisi; Tribuzzi, Matute (12′ st Pepe), Di Paolantonio, Carbonelli (12′ st Buono); Alfageme (16′ st Sforzini), De Vena (25′ st Ciotola). A disp.: Longobardi, Patrignani, Dondoni, Capitanio, Da Dalt. All.: Bucaro.

ARBITRO: Emmanuele di Pisa.

Guardalinee: Pedone-Dell’Orco.

Quarto uomo: Zucchetti di Foligno.

MARCATORE: 10′ st Capogna, 14′ st Morero.

NOTE: spettatori 800 circa. Ammoniti: Parisi, Segato, Molero, Pepe, Di Paolantonio.

È fatta. È ancora festa. Anche il cielo di Perugia si tinge di biancoverde. L’Avellino alza la coppa. Dopo la vittoria del campionato, gli uomini di Bucaro portano a casa anche la Poule scudetto di Serie D. La finale è degli irpini. Battuto il Lecco, ai calci di rigori, al termine di una gara adrenalinica. L’Avellino si laurea campione d’Italia di serie D. Bucaro, per il match odierno, conferma il canonico 4-4-2, farcito di una novità: Carbonelli esterno sinistro al posto di Da Dalt. Dunque nuovamente Lagomarsini fra i pali, retroguardia composta da Betti e Parisi sui lati e Dionisi con Morero al centro. Il centrocampo rivede Kevin Matute accanto a Di Paoloantonio e Tribuzzi a destra. Ancora De Vena e Alfageme a guidare la manovra offensiva. Dopo soli due minuti di gioco è l’Avellino a rendersi pericoloso: lancio lungo di Alfageme per De Vena, che raccoglie e calcia di sinistro, sfiorando il palo. Dieci minuti più tardi il Lecco risponde con una punizione di Segato dalla trequarti, sporcata da D’anna. La traiettoria, però, viene controllata da Lagomarsini. Poco dopo, ghiotta occasione per i lupi. Ancora De Vena, lanciato dalle retrovie, a tu per tu con Safarikas, si fa ipnotizzare dall’estremo difensore. Vantaggio divorato. Nel conseguente capovolgimento di fronte, la retroguardia biancoverde rischia. Pasticcio di Dionisi che, dopo un controllo sbagliato, rimedia all’errore rischiando un fallo in area di rigore. Per l’arbitro è tutto regolare. L’azione prosegue e trova un recupero provvidenziale di Santiago Morero, che evita la conclusione a botta sicura di Silvestro. Alla mezz’ora, Parisi-show. Il terzino classe 2000, al termine di una cavalcata sulla sinistra, entra in area di rigore, ubriaca Corna e, dopo una serie di dribbling, calcia con il mancino sfiorando la traversa. Brivido per il Lecco. Parisi sfiora l’euro-gol. Il primo tempo termina sul punteggio di zero a zero, con gli irpini maggiormente pericolosi rispetto agli avversari. La ripresa, invece, inizia con tutt’altra musica, e non manca lo spettacolo. Al decimo minuto di gioco, inaspettatamente, i lombardi passano in vantaggio. Su una ripartenza, D’Anna sorvola sulla sinistra, serve in area Capogna che, lasciato solo dalla difesa biancoverde, spinge in porta. Avellino in svantaggio, ma non si fa attendere la reazione dei lupi, che soltanto quattro minuti più tardi ristabiliscono il punteggio. Punizione dalla destra di Di Paoloantonio, cross in area di rigore che trova la testa di Santiago Morero. Il capitano, da posizione incredibile, disegna una traiettoria che s’insacca alle spalle di Safarikas. Esplodono i tifosi biancoverdi presenti al “Renato Curi” di Perugia. Entrano poi Buono, Pepe, Sforzini e Ciotola per Matute, Carbonelli, Alfageme e De Vena. Entrambe le compagini provano rendersi insidiose. D’Anna, con una conclusione a giro dalla distanza, chiama in causa Lagomarsini, che si oppone. Tribuzzi risponde con un destro potente, da posizione defilata, che trova la risposta del portiere avversario. La gara, tuttavia, termina sull’uno a uno. E, in mancanza di supplementari, si va direttamente ai calci di rigore. Tensione dagli undici metri. Il Lecco ne sbaglia quattro su quattro, l’Avellino va a segno con Morero e Di Paoloantonio, mentre Pepe si fa ipotizzare da Safarikas. Due a zero per i lupi, ai calci di rigore, e il titolo, dunque, si colora di biancoverde. È ancora gioia irpina. Dopo Bari, Picerno e Pergolettese, i lupi piegano anche il Lecco, in finale, portando a casa la coppa. Stagione superlativa degli uomini di Bucaro. L’Avellino è tornato, e non ha più voglia di fermarsi. E, intanto, si festeggia, ancora una volta, nel nome di un lupo risorto.

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