CALCIO

Avellino inguardabile: date un imputato a questo processo perchè sbagliare è umano ma perseverare è diabolico

“E’ finita la pacchia” tuonò il presidente e in un martedi di una primavera appena arrivata sembrò davvero che qualcosa sarebbe cambiato. Qualcosa che veniva da lontano non certo da una sconfitta contro la Ternana di turno. Qualcosa che da tempo portava con se diversi punti interrogativi: scelta del mister sbagliata? Forma fisica inappropriata? Mercato estivo sopravvalutato? Mercato di riparazione distruttivo? Qualcuno che all’interno dello spogliatoio rema contro? Un’infinita sfilza di punti interrogativi che non trovavano risposta. Ma per fare un processo ci vuole un imputato ed ecco che il primo a finire alla sbarra è Attilio Tesser. Il calcio è questo si è ripetuto per giorni. Nessuna colpa ma a pagare è l’allenatore. In un processo come si deve però bisogna avere le prove perchè altrimenti è inutile allestirlo. Ecco che qualcosa viene fuori dalle parole sempre del presidente: “Avrei dovuto cacciare 15/16 giocatori, ma non si può fare”. Nella conferenza stampa per il saluto ufficiale di Tesser il direttore generale Taccone chiarisce subito: “Una squadra piatta che aveva bisogno di una scossa”. Ecco che la giuria popolare sgrana gli occhi e annota sui blocchetti. La partita con il Crotone aveva distratto anche il miglior detective anche se apparse abbastanza chiaro che in quel match fu più il Crotone a non voler rischiare che l’Avellino a fermare una corazzata. Oggi una partita senza anima e forza. I primi caldi hanno svuotato la squadra ma anche per il Latina al Francioni c’era lo stesso clima. L’attenuante non regge. Allora se tre indizi fanno una prova qualcuno ci spieghi cosa è successo a questi giocatori. Ma ce lo spieghi a carte scoperte perchè altrimenti finisce che il colpevole è chi ha creduto alle parole di chi diceva che questa squadra potesse ambire a fare meglio dello scorso anno. Chi ha creduto che privarsi di Trotta e poi non sostituirlo adeguatamente avebbe lo stesso portato alla meta. Chi diceva che Tesser era un signore però Marcolin fa il 4-3-3. Quattro-tre-tre. Finisce che il colpevole è qualche tifoso che non ha capito che quest’anno questo è l’andazzo. Facciamo una cosa: chiudiamolo qui questo processo però ricordiamoci che sbagliare è umano ma perseverare è diabolico e qualche diavolo in mezzo a questo storia c’è di sicuro e prima o poi verrà fuori. Speriamo solo che questa volta sia quello vero.

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