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Fallimento Parma Calcio: in serie B che mazzata, quattro società deferite

Il Procuratore Federale ha deferito al Tribunale Federale Nazionale dodici dirigenti per una serie di violazioni del Codice di Giustizia Sportiva. Il procedimento scaturisce dallo stralcio dal procedimento degli atti afferenti alcune operazioni di trasferimento dei diritti alle prestazioni di calciatori che hanno visto coinvolte le società Parma, Inter, Novara, Padova, Brescia, Cesena, Ascoli, Siena e Vicenza. Le operazioni, tutte poste in essere dalla società Parma, presentano caratteristiche identiche che consentono di definirle ‘cessioni incrociate’, tali da comportare la contabilizzazione di ingenti plusvalenze da parte delle due controparti senza alcun effettivo movimento finanziario. Sono stati deferiti Gianluca Sottovia (all’epoca dei fatti Amministratore Delegato del Padova), Marcello Cestaro (all’epoca dei fatti Presidente del CDA del Padova), Diego Penocchio (all’epoca dei fatti Presidente del CDA del Padova), Igor Campedelli (all’epoca dei fatti Presidente del CDA del Cesena), Silvia Benigni (all’epoca dei fatti Consulente amministrativo dell’Ascoli), Roberto Benigni (all’epoca dei fatti Amministratore Unico dell’Ascoli), Massimo Mezzaroma (all’epoca dei fatti Presidente del CDA del Cesena), Dario Cassingena (all’epoca dei fatti Amministratore Delegato del Vicenza), Tiziano Cunico (all’epoca dei fatti Presidente del CDA del Vicenza), Luca Faccioli (all’epoca dei fatti Direttore Generale del Novara), Massimo De Salvo (all’epoca dei fatti Presidente del CDA del Novara) e Pietro Leonardi (all’epoca dei fatti Amministratore Delegato e Direttore Sportivo del Parma). Per gli addebiti contestati ai rispettivi dirigenti, sono state deferite a titolo di responsabilità diretta le società Cesena, Novara e Vicenza. Deferita a titolo di responsabilità diretta anche il Brescia per le condotte ascrivibili al deceduto Luigi Corioni, all’epoca dei fatti Legale Rappresentante della società.

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