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“Il miracolo dell’Avellino” ad Atripalda l’aria di serie A. Spagnuolo: “Dobbiamo molto a questa realtà ma sulle magliette…”

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Anche l’arcigno difensore dell’Avellino Fraccpani parla de suo ricordo di Avellino: Troviamo una città molto diversa ogni volta che veniamo ad Avellino ma quello che non cambia è il cuore, una vagonata di cuore che è la realtà avellinese. Una città che ha vissuto negli anni di difficoltà del terremoto e quando torniamo dal punto di vista umano non è cambiato nulla. Siamo amici di questa città perchè questa città ci vuole ancora bene e ogni volta che arriviamo si sprecano i caffè e i ricordi che riviviamo nei racconti di chi ci incontra dopo 42 anni. Una cosa straordinaria il cuore di questa genete che tratta noi giocatori come loro familiari. Un piacere passeggiare in questa terra dove ho trovato tanto amore e tanto affetto”.

I fratelli Piga portano con un loro il dolce ricordo della promozione e di quei gol che hanno portato l’Avellino in serie A: “Tornare ad Avellino è sempre un colpo al cuore, un’emozione fortissima. Questa terra ci ha dato tanto e non possiamo dimenticare tutto quello che è accaduto nell’anno della promozione e di quel miracolo che ogni irpino porta nei suoi ricordi. Era un anno difficile quello in cui sbarcammo in Irpinia e la paura di non essere nel posto giusto spari dalla forza di una popolazione che ci trasmetteva in ogni match grandi emozioni. Cinque anno stupendi e intensi in un’altalena di emozioni dalla tragedia del terremoto alla promozione. La gente ha avuto la forza di resuscitare aspettando la partita, un connubio eccezionale che ti resta nell’anima e non andrà mai più via”.

Alla manifestazione presente anche il presidente Walter Taccone che ha espresso la sua ammirazione verso i campioni del passato: “Questi sono uomini che hanno fatto la storia dell’Avellino, è chiaro che a loro va il nostro ringraziamento per tutto quello che hanno fatto. Rispetto a loro siamo dei piccoli artefici di una rivincita perchè abbiamo ottenuto risultati importantissimi. Siamo ancora di più responsabilizzati nel tentar di raggiungere obiettivi non dico comparabili perchè sarà difficilissimo, ma perlomeno avvicinabili alle grandi gesta di questi uomini straordinari che hanno fatto la storia dell’Avellino. Io ero sugli spalti da ragazzino a fare il tifo per loro e quindi conosco bene cosa hanno dato all’Avellino e la loro importanza per la storia di questo club e per questo possiamo solo ringraziarli”.

 

 

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