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In attesa dei rinforzi uno sguardo al passato: quando il “mercato bis” ti può cambiare (o no) una stagione!

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Al secondo anno in B, l’Avellino di Rastelli chiude il girone d’andata al quinto posto con 32 punti. Stavolta la società non vuole ripetere l’errore fatto nella stagione precedente e cerca di aggiungere le pedine giuste per cavalcare l’onda. Gli acquisti sono quattro: Almici, Sbaffo, Mokulu e Trotta. Tutta gente pronta all’uso e vogliosa, chi per un motivo e chi per un altro, di rilanciarsi e riscattarsi agli occhi di tutti. Almici e Sbaffo arrivano in prestito con diritto di riscatto rispettivamente da Atalanta e Chievo, entrambi via Latina. Entrambi fanno bene nei sei mesi passati in Irpinia. Almici si prende la fascia destra e totalizza 10 presenze in campionato. Sbaffo, dopo il passaggio al 4-3-1-2, diventa il trequartista titolare della squadra (14 presenze, 2 gol). Ceduto Arrighini, l’Avellino si rinforza anche in avanti e piazza un doppio colpo a titolo definitivo. L’occasione della vita si chiama Marcello Trotta, in scadenza con il Fulham e voglioso di tornare in Italia. Rastelli trova il centravanti di razza che mancava e ‘The scoring machine’ realizza 5 centri in 16 apparizioni oltre alla doppietta nei play-off contro il Bologna. Negli ultimi giorni di trattative l’Avellino porta a casa anche Mokulu. L’ariete belga non segna nessun gol nei primi sei mesi in Irpinia, ma si rivela comunque prezioso nelle rotazioni di Rastelli. Anche grazie al contributo dei nuovi acquisti, dunque, l’Avellino conquista i play-off e si spinge fino alla semifinale. Nessun dubbio: se c’è un mercato invernale del passato al quale ispirarsi, questo è sicuramente quello giusto.
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