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Mondiali 2018 – La Francia agli ottavi, l’Argentina di Messi con un piede fuori

Tempo di primi verdetti dopo quelli già espressi negli altri gironi. Alle 14 si affrontano Danimarca e Australia. Gli scandinavi con una vittoria possono sigillare il passaggio del turno dopo l’uno a zero inflitto al Perù, i canguri devono vincere per rimanere aggrappati almeno al secondo posto. I danesi sembrano essere la fotocopia della prima giornata, una squadra sorniona capace di aspettare la prima occasione o il primo errore avversario per trafiggere, tant’è vero che Jorgensen raccoglie un pallone sporco giocato dalla difesa aussie, lo consegna ad Eriksen il quale con una bellissima volèe di sinistro sigla il vantaggio della Danimarca. Ma l’Australia non ci sta a perdere e poco dopo, tramite l’intervento della VAR, viene fischiato un rigore calciato è segnato dal glaciale Jedinak. Nel secondo tempo solo Pione Sisto cerca di riportare i tre punti verso Copenhagen, non riuscendo nell’intento entrambe le volte in cui la punta del Celta Vigo ci prova. Danimarca quasi tranquilla e Australia costretta a vincere.

Alle 17 è il turno dei favoriti nel girone: la Francia affronta un Perù costretto a vincere dopo l’immeritata sconfitta proprio contro gli scandinavi. L’inizio è subito sudamericano, con Cueva che prova a dimenticarsi e a farsi perdonare dell’errore dal dischetto della partita precedente impegnando Lloris. Successivamente è Guerrero ad avere la grande chance, ma anche stavolta l’estremo difensore del Tottenham nega la gioia del gol all’ex Bayern. Gol mancato, gol subito. Dopo neanche due minuti, un’azione sprint della Francia, conclusasi con un tiro di Giroud non irresistibile non trattenuto da Gallese, permette a Mbappè tutto solo di portare i suoi in vantaggio. Il secondo tempo la Francia aspetta sulla riva del fiume gli Andini, che però non costruiscono azioni degne di nota, cercando iniziative personali perlopiù tutte da fuori. Francia aritmeticamente agli ottavi, Perù matematicamente fuori.

Alle 20 il match clou della giornata: Argentina-Croazia. L’albiceleste è costretta ad una prova di forza per avere la meglio sui balcanici zeppi di stelle e mai come stavolta favoriti sui bicampeones del mondo. La stella di Messi deve irradiare una formazione tutta muscoli con un 3-5-2 che dà poco spazio alla fantasia e molto alla sostanza. Alla lunga questo atteggiamento paga. Primi minuti, Mandzukic e Rebic non sfruttano a dovere due occasioni chiave, permettendo all’arbitro di riportare tutti negli spogliatoi sullo zero a zero. Ma in queste gare l’apporto mentale è fondamentale, infatti Caballero consegna letteralmente il pallone e la vittoria ai croati. Rebic al volo porta in vantaggio i suoi. Non basta mettere Dybala, Higuain e Pavon. Anzi non serve adesso, né serviva lasciarli fuori e farli entrare al posto del Kun. Modric da fuori e Rakitic sotto porta umiliano tutta l’Argentina, complice una difesa realmente orrenda. Tagliafico e Mercado sarebbero meglio dei ‘nostri’ Fazio e Musacchio? Sampaoli è costretto al miracolo, intanto il tribunale di Buenos Aires ha già indetto l’inizio del suo processo. Un semplice mea culpa non basterà. Croazia agli ottavi e Argentina con un piede fuori.

 

Di Vincenzo Boniello

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