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Sidigas Avellino, coah Sacripanti: “Tre anni stupendi, porterò questa piazza nel cuore”

Da venerdì sera è ufficiale, coach Sacripanti non è più il trainer della Scandone. Dopo 3 anni, dunque, termina il rapporto con la società biancoverde, un rapporto che ha visto scrivere comunque tanti record, 3 anni di fila ai playoff per la Scandone, 3 finali di coppa giocate e purtroppo perse.

Coach Sacripanti l’altra sera, ai microfoni di Ottochannel, ha parlato di questi 3 anni ad Avellino. Queste le sue parole: “C’è tanta emozione e malinoconia. Dopo 3 anni è dura dirsi addio, ma è così. Siamo soddisfatti di tutto ciò che abbiamo fatto. Ricordi? Tantissimi. Il primo anno ricordo la finale di Coppa Italia, giocata al Forum, dove c’erano più tifosi nostri che di Milano. Una finale alla pari, persa poi in maniera assurda nel finale. Poi i playoff con Reggio Emilia, con la finale scudetto sfiorata. Quello fu un anno stupendo che ci permise di andare anche in Champions League. Il secondo anno bene, facemmo una nuova semifinale scudetto, perdemmo con Venezia, ma eravamo rimasti a buon livello. Il terzo anno, quello appena finito, era quello che temevo di più. Abbiamo cambiato molto, ma siamo arrivati tra le prime 4, chiuso l’andata in testa e fatto finale di Coppa Fiba. Poi Trento ci ha fatto fuori, sfruttando la loro maggiore fisicità e atletismo con noi che eravamo arrivati stremati. Noi abbiamo fatto errori in gara 1, e lì si è decisa la serie, ma anche in gara 3 abbiamo sprecato. Di quest’anno ho rammarico della finale persa con Venezia, perchè volevamo alzare un trofeo. Ma Venezia si è dimostrata più brava. Sia noi che la Reyer abbiamo pagato quella finale perchè si giocò di mercoledì, poi le ultime due di campionato e il sabato si giocò subito il playoff. L’infortunio di Ndiaye è stato quello chiave che ci ha poi condizionato gli ultimi mesi del campioanto. Non ci ha permesso di far rifiatare alcuni giocatori che sono arrivati un pochino cotti. Sono stati 3 anni fantastici, posso ringraziare tutti, l’ingegner De Cesare, ai miei collaboratori, agli OF, a tutto il pubblico irpino. In 3 anni abbiamo portato Avellino ad un livello altissimo. Mi dispiace solo non poter raccogliere i frutti. Ho fatto un lavoro eccellente, sono felicissimo di quanto fatto. Ho avuto l’onore di allenare Marques Green, James Nunnally, Marteen Leunen, un uomo a cui sono legatissimo. Ricordo dell’ormai imminente esonero al primo anno, e da lì poi abbiamo fatto il miracolo da dopo il derby perso con Caserta. Sono stati 3 anni immensi, ho fatto un lavoro immenso. Ad Avellino c’è tanto per fare un grande basket”. 

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