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FIFA snob: negata momentaneamente la moviola all’Italia

Ha dell’incredibile, soprattutto per le parole passate espresse dal presidente Tavecchio, entusiasta, per l’eventuale messa in pratica della moviola in campo.

Si perché il Presidente della Figc avevo proposto l’Italia fra le prima nazioni a testare tale tecnologia. Per le sperimentazioni, in un primo momento rigorosamente offline e poi eventualmente ‘live’, serve del tempo poiché la sperimentazione offline servirà per familiarizzare con la nuova tecnologia senza però alcun impatto effettivo sulle partite a differenza di quanto accadrà invece nella fase ‘live’ dove gli ufficiali di gara potranno comunicare fra loro e l’arbitro in campo potrà prendere le sue decisioni sulla base della tecnologia VAR (Video assistant referees).

In una nota diffusa dalla Fifa e Ifab, si rende noto come la tecnologia VAR sarà a breve sperimentata in modalità “offline” ed eventualmente come esperimenti “live” in:

– Australia: Hyundai A-League

– Brasile: sotto la visione del CBF

– Germania: Bundesliga

– Olanda: ad opera del KNVB (equivalente della Figc italiana)

– Portogallo: Liga NOS, Portuguese Cup and Super Cup

– USA: Major League Soccer

Dal comunicato si evince che la Fifa Club World Cup Japan 2016 sarà anche il banco di prova per tale tecnologia. Un modo questo per prendere confidenza con una tecnologia complicatissima che ha bisogno di numerose messe a punto per garantire l’efficienza che non diverrà ufficiale prima del 2017. Nel frattempo la Fifa E l’Ifab possono scegliere le partite di queste competizione dove provare la tecnologia VAR modalità “Live”.

Il primo workshop sulla VAR ha avuto luogo a maggio nei Paesi Bassi durante il match di Eredivisie fra Heracles Almelo – FC Utrech. L’intenzione era quella di dare il maggior numero di informazioni possibili a chi fosse orientato a partecipare allo sviluppo di tale innovazione.

Le parole del direttore Gijs de Jong della KNVB: “Quello che abbiamo visto è che siamo riusciti a correggere circa un episodio su quattro che condizionano la partita con il video assistente dell’arbitro, inoltre, è da aggiungere che ci abbiamo messo appena 12 secondi.” Le prove dovrebbero durare due anni, con una decisione successiva della IFAB potenzialmente nel 2018 o nel 2019.

Ma l’ Italia resterebbe momentaneamente esclusa, non si è bene capito il motivo, magari si tratta di un esclusione momentanea solo per il ritardo con cui iniziano i campionati maggiori, Serie A e B, oppure per i costi che aumenterebbero a carico della federazione, ma non abbiamo notizie certe.

Possiamo solo immaginare la delusione di chi a gran voce l’abbia richiesta già dalla stagione 2016/2017 ma il presidente dell’ Aia, Marcello Nicchi aveva già messo in guardia tutti che sarebbe stata più una sperimentazione offline che una vera e propria messa in pratica, ma la Fifa e l’Ifab hanno infranto anche quest’ultima possibilità, per ora.

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