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Avellino calcio – L’editoriale – La lezione di De Cesare e un calcio al passato

“Cosa mi ha spinto a partecipare alla gara di interesse per rilevare l’Avellino? Senso del dovere. Le motivazioni sono le stesse che mi spinsero allora a prendere il basket. E mi trovo a ripetere quello che si dissi allora. Se si ha l’opportunità e la fortuna di produrre un minimo di benessere, di lavoro e di ricchezza in generale su un territorio allora la ferma convinzione di tutti noi che lavoriamo in Sidigas è che almeno una parte di questa ricchezza debba ricadere sul territorio in cui è stata generata. Questo è quello che ci ha spinto a farlo. Tutto qui. Semplice. E’ un segno di riconoscenza”. Sono le parole di Giannandrea De Cesare alla domanda di Annibale Discepolo che, in apertura di conferenza dell’ad della Sidigas, ha provato a chiedere perchè si è presentato proprio lui all’asta. Con qualche omissione perchè De Cesare, lo ricordiamo noi, era già sponsor dell’Avellino di Taccone e lo sarebbe stato per altri due anni. Detto questo, bisogna rileggere le parole di De Cesare per comprenderne il segno. Non è una lezione di economia, ma una constatazione di fatto di un imprenditore, che in Irpinia ha costruito buona parte delle proprie ricchezze ed in Irpinia intende reinvestirle per la collettività, per il bene comune (in termini di occupazione ndr) ed in termini di visibilità. E’ una lezione chiara, netta, inequivocabile a chi ha fatto calcio in passato. L’ultimo fu Sibilia, poi si sono susseguiti solo speculatori ed avventurieri. Che la scelta del primo cittadino Ciampi sarà stata azzeccata lo diranno i fatti. Ma se De Cesare ha convinto Ciampi, in poco tempo ha convinto anche la piazza. Imprenditore serio, imprenditore attento, che ha costruito nel corso degli anni il miracolo Scandone (portandolo in Europa) e che ora potrebbe fare lo stesso anche con il calcio. Non sappiamo se i risultati gli daranno ragione. Glielo auguriamo. E’ un augurio che facciamo indirettamente a noi tutti e ai tifosi. Ma su una cosa non si può dire il contrario. De Cesare con quella risposta, oggi, ha raccolto ancora più consensi. Ed unito ancor di più la tifoseria. ha ribadito che il suo obiettivo sarà la Serie B in tre anni. “Questa è la cambiale che ho firmato e questo è quello che intendo mantenere” – ha detto. Una promessa, un pagherò. Con tanto di firma. E può bastare. Ora la parola passa al campo. Ci vorrà tempo e pazienza. Tanta pazienza. E i risultati arriveranno.

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