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Avellino calcio – Si riparte dalla D: esclusa per ora ipotesi di finire nello stesso girone del Bari

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Il day after lascia spazio ancora a lacrime e amarezza per quello che è stato il triste epilogo della vicenda fideiussione che ha privato l’Avellino della possibilità di partecipare al prossimo campionato di Serie B. Accanto al naturale sconforto e alla delusione, però, ci sono anche la consapevolezza di doversi rimboccare le maniche e la voglia di far ripartire subito la storia del lupo. Toccherà al sindaco Ciampi individuare persone e progetti che siano in grado di garantire alla formazione biancoverde una credibilità sportiva e strutturale. Oltre che, naturalmente, l’iscrizione alla Serie D 2018-2019. Al momento infatti risultano infondate le voci che, sulla scia di quanto sta provando ad ottenere il nuovo Bari di De Laurentiis, vorrebbero il sodalizio biancoverde passibile di ammissione in Serie C. Non solo perché al momento non sa ancora come e con chi ripartire, ma anche perché la situazione appare delicata e di difficile realizzazione. Oggi il sindaco di Bari Decaro proverà a chiedere al commissario della Figc Fabbricini di riaprire i ripescaggi per la terza serie, che al momento è composta da 56 società. Tuttavia, nonostante la promessa fatta da Malagò a De Laurentiis, filtra un certo pessimismo. Soprattutto alla luce della ferma opposizione del presidente della Lega Pro Gravina, che vuole evitare il ripescaggio del Bari per non dar vita ad un “pericoloso precedente”. Esclusa dunque la pista Serie C, per l’Avellino calcio sarà corsa contro il tempo per chiedere l’ammissione in quarta serie. I termini per l’iscrizione alla D sono scaduti ufficialmente lo scorso lunedì 6 agosto, ma i biancoverdi avranno diritto ad una breve deroga (presumibilmente di un paio di settimane). In poco tempo i lupi dovranno costituire una nuova società, chiedere l’affiliazione alla Figc e versare i 150 mila euro richiesti per l’ammissione in sovrannumero alla Lega Nazionale Dilettanti. Per completare l’iter ci sarebbe poi bisogno di altri due versamenti, uno da 19 mila euro (inclusa iscrizione Juniores) e un altro da 31 mila (per la fideiussione bancaria). Se tutto dovesse andare per il verso giusto, l’Avellino sarebbe ammesso in D nel girone H (Campania, Lazio e Puglia) o nel girone I (Calabria, Campania e Sicilia). Contrariamente alle indiscrezioni lanciate negli scorsi giorni dall’ex dirigente sportivo Vittorio Galigani, inoltre, sarebbe da escludere la coesistenza nello stesso girone di Avellino e Bari. Se i pugliesi dovessero partire dalla D, potrebbero farlo dal girone F. Il futuro biancoverde è ancora un rebus. La palla passa ora al sindaco Ciampi.

 

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