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Basket- Sidigas Avellino: a Trento la prima di undici finali

Archiviato un mese di febbraio molto deludente, a causa le due eliminazioni( dalla Champions prima e dalle Final Eight di Coppa Italia poi), per la Sidigas Avellino ora è rimasta da affrontare la sola competizione del campionato.

La settimana di sosta, decorsa dal termine della kermesse fiorentina della Coppa Italia, ha sicuramente aiutato gli atleti biancoverdi a smaltire l’amarezza e, soprattutto, a recuperare un po’ di condizione fisica. Tuttavia, nemmeno in quel di Trento, dove la squadra di Vucinic sarà in campo alle 18,15 di domenica 3 marzo, il roster avellinese sarà al completo: mancherà ancora Demetris Nichols, al quale sembra si aggiungerà anche il forfait di Lorenzo d’Ercole, già da tempo in precarie condizioni fisiche. C’è tuttavia cauto ottimismo in generale intorno alla squadra, motivato essenzialmente dal fatto che il roster è attualmente completo in ogni ruolo; inoltre, i rinforzi arrivati a gennaio (Harper e Silins) si stanno integrando nei meccanismi di squadra, mentre c’è grande curiosità di vedere all’opera l’ultimo acquisto della Sidigas, ossia il centro Ike Udanoh, del quale si era reso necessario il tesseramento a seguito dell’infortunio di Young.

L’avversario di turno è la Dolomiti Energia “Aquila” Trento allenata da Maurizio Buscaglia; i trentini non hanno preso parte alle Final Eight, dato che si trovano all’undicesimo posto in classifica con 18 punti totalizzati. Non deve però ingannare questo dato: essi hanno infatti dimostrato nel corso degli ultimi due anni di avere sempre una marcia in più di tutti (soprattutto sul piano fisico) nella seconda parte della stagione, dunque a partire da questo periodo dell’anno fino ai playoff scudetto, dove ricordiamo sono giunti per due anni di fila alla finalissima. L’anno scorso, per giunta, Trento eliminò proprio Avellino nei quarti di finale della post-season, rifilandogli un secco 3-1 nel computo della serie.

A differenza dei Lupi irpini, l’Aquila non è una squadra avvezza a stravolgersi da un anno all’altro; la società trentina tende pertanto a privilegiare le riconferme e addirittura, ove queste non siano possibili, di ingaggiare atleti che avessero avuto già un passato in Trentino. E’ il caso di Davide Pascolo, ventottenne ala italiana lanciata proprio dalla società bianconera prima del grande salto all’Olimpia Milano; trascorso un biennio sotto la Madonnina, Pascolo ha deciso di tornare a Trento per ricoprire un ruolo importante nel sistema di Buscaglia; Pascolo gioca mediamente 23 minuti a partita con poco più di sette punti realizzati.  Tra le fila dei trentini non spicca un realizzatore al di sopra degli altri, ma ci sono diversi giocatori che stanno viaggiando con medie simili, intorno ai 10 punti a partita. Devyn Marble (altro giocatore andato via e poi tornato quest’anno) fa registrare la media migliore con 13 punti-gara, ma in doppia cifra ci sono altri tre (Hogue, Craft e Beto), con Flaccadori che si ferma poco più in basso, a 9 punti di media. Trento in generale non è una squadra molto prolifica (terzultimo attacco con 77,9 punti a partita segnati), ma allo stesso tempo tiene bene in difesa, subendo poco più di 81 punti a partita (settima miglior difesa); da top five della Lega sono le statistiche che riguardano la percentuale realizzativa da due (53,8) e gli assist (17,3).

craft

Dustin Hogue, atipico centro titolare(arriva a malapena ai 2 metri di altezza) confermato dalla scorsa stagione, toccherà con molta probabilità i 1000 punti in serie A nella partita contro Avellino: egli è difatti fermo a 998, dunque gli sarà sufficiente realizzare un solo canestro dal campo per raggiungere questo prestigioso traguardo; Hogue è inoltre un giocatore che subisce molti falli, in media 5,5 ad ogni partita: è difatti il secondo assoluto dell’intero campionato (dietro l’avellinese Caleb Green) in questa particolare statistica. Aaron Craft è, dal canto suo, l’elemento di maggior caratura tecnica dei suoi: tornato a Trento a campionato iniziato, dopo averci già giocato nella stagione 2016-2017, si presentò subito con un buzzer beater all’esordio il 10 novembre scorso, segnando allo scadere la tripla che diede la prima vittoria in campionato all’Aquila, contro Brescia. Il play statunitense viene impiegato per 30 minuti a partita, e sta tenenendo una media di 11,5 punti con 5 assist e 4,6 rimbalzi; oltre ad essere il secondo assoluto nella classifica degli assistmen della Lega, Craft è anche terzo nella statistica delle palle recuperate (1,9 per gara): un giocatore indispensabile per il suo allenatore e per i suoi compagni, uno dei leaders per Trento.

Beto Gomes è un altro atleta importantissimo: gioca quasi 31 minuti ed è il miglior rimbalzista dei suoi con 6,8 carambole in media; trentaquattro anni compiuti, giunto alla sua terza stagione in Trentino, Betinho è un preziosissimo equilibratore del gioco di squadra: il classico 3&D che sa difendere ma all’occorrenza anche attaccare. L’esperienza di Beto e del playmaker italo-argentino Toto Forray (capitano dell’Aquila) è stata dall’allenatore sapientemente amalgamata con la talentuosa gioventù dei vari Diego Flaccadori (ormai una certezza per tutti, persino per la Nazionale italiana), Fabio Mian (26enne guardia che sta giocando una quindicina di minuti a partita), Nikola Jovanovic (ventiduenne centro serbo di 211 centimetri, gioca per 13 minuti mediamente) ed Andrea Mezzanotte; quest’ultimo, classe 1998, sembra essere uno dei lunghi più promettenti dell’intero panorama cestistico italiano; Buscaglia lo sta facendo maturare concedendogli 7 minuti in media a partita e, considerando la sua freschezza atletica, non dovrà essere sottovalutato dagli avversari da Caleb Green e compagni.

La Sidigas Avellino ora ha come unico obiettivo quello del campionato, e la gara in Trentino sarà la prima delle undici partite che restano da qui fino al termine della stagione regolare. L’obiettivo è quello di qualificarsi ai playoff scudetto, cosa che riesce ad Avellino da ormai tre anni consecutivi. Il test di Trento sarà sicuramente indicativo dell’attuale condizione psico-fisica del roster biancoverde, visto che esso andrà ad affrontare, per giunta in trasferta, una squadra rodata e collaudata nei meccanismi di gioco come poche in Italia. E sarà proprio la “chimica” di squadra al centro delle attenzioni di coach Vucinic nelle prossime settimane: in questi ultimi giorni il lavoro settimanale in palestra ed il graduale recupero degli infortunati ha senz’altro aiutato questo processo di affiatamento, ma adesso viene il banco di prova più difficile: la partita.

L’ambiente tutto si aspetta, a prescindere dalla vittoria, una prova finalmente convincente e solida della Sidigas Avellino al PalaTrento domani pomeriggio.

 

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