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Calcio Avellino – Una vittoria da cui ripartire, tifosi “veri” di cui essere fieri

Una rondine non fa Primavera, dice un vecchio detto. Anche per l’Avellino, per restare in tema, la Primavera è arrivata con una rondine, ovvero una vittoria, da dove ci si era fermati il 3 marzo, ed è quello che conta.

Se sia Primavera o no, lo scopriremo presto, anzi, prestissimo. Due gare ravvicinate attendono ora l’Avellino, che dopo il successo sulla Vis Artena se la vedrà al Partenio con Aprilia e Ostia Mare. Due partite che diranno molto di più su questo finale di stagione dei biancoverdi, in attesa della gara di Trastevere che sarà un vero spareggio per il secondo posto.

Giovanni Bucaro e i suoi stanno facendo quanto promesso, provare a vincerle tutte fino alla fine, dopo il ko di Sassari con il Latte Dolce arrivato a metà febbraio. L’Avellino ha trovato la sua quadratura, il suo assetto tattico giusto, il 4-2-4, che si trasforma in 4-4-2 in fase difensiva sta dando le sue garanzie. Nella gara con la Vis Artena si è visto un ottimo Avellino, un pò sprecone (e la gara stava prendendo la stessa piega di quella con l’Anagni, giocata un paio di mesi fa proprio in quello stadio), ma alla fine meritatamente vittorioso. Ha vinto l’Avellino, si, ma anche lo sport, in una domenica stupenda, sancita dai colori verde, bianco, arancione. Con una sorta di gemellaggio tra i tifosi dell’Avellino e quelli della Vis Artena, che hanno sempre omaggiato la Curva Sud avellinese.

La squadra ha risposto bene dopo la lunga sosta, trovando nei senatori, Sforzini e Ciotola, i gol dei tre punti pesantissimi. Segnale che tutti ci credono, che tutti lottano per la maglia, anche chi trova meno spazio, quando è chiamato in causa si fa trovare sempre pronto e questo è quello che importa a Bucaro e ai tifosi. Tifosi che finalmente si rivedono nella squadra, che dopo tante difficoltà iniziali, sta ripagando la fiducia della piazza. La rincorsa al Lanusei l’Avellino la sta facendo con l’acceleratore al massimo, ma anche i sardi continuano a correre e a superare ostacoli che sembrano farli inciampare fino a pochi istanti dalla fine, ma che poi vengono superati senza intoppi. Il Lanusei viene da 4 o 5 successi oltre il 90′, sarebbero stati almeno 6 0 7 punti in meno, con l’Avellino che sarebbe stato a ridosso. Ma con i se e con i ma non si fa nulla.

Complimenti ad una squadra, ad una piccola realtà che sta meritando il sogno della Serie C, non sta a nessuno giudicare sulle loro vittorie in extra time o altro. L’Avellino deve ripartire dai suoi tifosi, quelli veri, quelli di Colleferro, che ieri hanno regalato spettacolo. In 600, in Serie D ad incitare una squadra, un gruppo e trascinarli verso la risalita. Il solito spettacolo di una piazza gloriosa e ricordata da tutti con fascino e orgoglio. Si riparta dalla Curva Sud, simbolo di questa città e provincia e orgoglio di tutti. Si riparta dai veri “tifosi” quelli che macinano chilometri e sostengono la squadra sempre e che simboleggiano la provincia.

Da condannare invece, chi va ad attaccare, sulla pagina social del Lanusei, i tifosi e la squadra sarda, colpevole di vincere tutte le partite e di vivere un sogno chiamato Lega Pro. Capiamo la frustrazione di tutti, tifosi, stampa, ambiente, per un’estate triste, che ci ha tolto quello che questa piazza merita, ma condanniamo i messaggi offensivi e le accuse di complotti vari al Lanusei. Ai tifosi ogliastrini, ci teniamo a dire, che i veri tifosi biancoverdi non sono quelli che attaccano e recriminano sulle vittorie altrui. I veri tifosi sono quelli che macinano chilometri, sostengono la squadra, sono quelli che hanno una storia alle spalle, che hanno il rispetto di tutti e che ricambiano il rispetto degli avversari. I complotti, le accuse di favoritismi ed altro, nei confronti del Lanusei, lasciano il tempo che trovano.

Si riparta dai veri tifosi, che sostengono la squadra e la maglia, senza prendersela con questo o quello. L’Avellino e la sua città, ha bisogno solo di sostegno, e non di polemiche, che minano alla credibilità di una tifoseria e di una piazza gloriosa come Avellino.

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