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Calcio, Pierpaolo Marino e la verità sul calciomercato: “Un monte ingaggi folle non è sinonimo di successo”

Il calciomercato è terminato da una settimana ma le analisi e alcuni giudizi sono ancora sotto i riflettori. Quando poi a farli è uno che di mercato se ne intende da anni, vale la pena ascoltare le sue parole. Stiamo parlando del direttore Pierpaolo Marino, ex direttore sportivo tra le altre di Napoli, Udinese, Atalanta e Avellino. 

Marino, intervenuto come ospite alla trasmissione di Piu Enne Tv, “In Casa Napoli” ha parlato del mercato dei partenopei e in generale ha analizzato la questione ingaggi, soffermandosi soprattutto sul caso Reina.

Ma ecco le parole di Pierpaolo Marino in trasmissione: “Quest’anno è stato un mercato di alto livello in Italia, con molti milioni spesi da diverse società come non avveniva da anni. Il Napoli non ha fatto un mercato sontuoso in entrata ma confermando i suoi gioielli ha saputo tenere compatta l’ossatura della scorsa stagione”.

Poi il punto fondamentale del discorso si è avuto quando ha trattato il caso Reina: “Il Napoli ha gestito come poteva il caso Reina. Per quanto mi riguarda il portiere è rimasto perchè è un valido elemento dello spogliatoio azzurro, un senatore a cui il Napoli non può rinunciare, soprattutto quest’anno che si è dichiaratamente in corsa per puntare allo scudetto. Tralasciando poi il patto scudetto fatto con la società, Reina è rimasto perchè fattore fondamentale nel gruppo azzurro. Analizzando il fattore tecnico, Reina sarebbe stato sacrificabile, ma a livello di compattezza di gruppo e di spogliatoio non poteva non restare, anche se ha dovuto accettare diverse condizioni, soprattutto quelle sui diritti di immagine. E’ ormai un mercato pilotato dai procuratori, che fanno ciò che vogliono e a lungo andare rovineranno questo sport. I casi Neymar, Mbappè e lo stesso Donnarumma hanno dimostrato le follie che il mercato ormai ci abituerà anche nei prossimi anni, sia a livello di operazioni economiche tra società che a quello di ingaggi”.

Infine una parola finale sulla costruzione delle rose e sui monte ingaggi delle squadre, affermando come non per forza con ingaggi folli si fa bene: “Tolta la Juve che domina in Italia da anni, avere una rosa con un monte ingaggi folle non è sinonimo di successo. Vedi il Milan, l’Inter, la Roma stessa, che hanno avuto in questi anni il tetto ingaggi superiore dopo la Juve, non hanno vinto nulla, soprattutto le milanesi hanno deluso. Il Napoli dimostra che con il quinto monte ingaggi della Serie A si può costruire una rosa competitiva e all’altezza della situazione”.  

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