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“Discriminato per colpa delle mie origini, orgoglioso di essere in Nazionale”

Discriminato per il colore della  sua pelle e le origini nigeriane, nonostante sia nato a Monza, ha trovato il riscatto nello sport. E’ la storia di David Okeke, ala della Fiat Torino e ora anche della Nazionale maggiore: coach Sacchetti lo ha infatti inserito nell’elenco da cui selezionerà i giocatori per le qualificazioni ai Mondiali di Cina 2019. Una bella soddisfazione per chi, pur sentendosi “orgoglioso” delle proprie radici si sente “italianissimo”.

Eppure sentirsi non è ‘essere per lo Stato italiano, che fino all’ultima legge di bilancio considerava stranieri, i figli di immigrati, anche se nati nel nostro Paese. Fino alla comparsa del Tam Tam Basket di Castel Volturno, in provincia di Caserta: 40 ragazzi dai 13 ai 15 anni, nati nel litorale Domizio ma figli di immigrati africani, bloccati all’atto dell’iscrizione al campionato giovanile visto il numero di stranieri presenti. Fino all’ultima legge di bilancio, che ha dato la possibilità di tesseramento annuale anche ai minorenni extracomunitari, anche se non in regola con i permessi di soggiorno purché abbiano però svolto un ciclo scolastico di almeno quattro mesi.

“La cittadinanza per chi nasce in Italia dovrebbe essere garantita. – sostiene Okeke, protagonista dell’ultima partita in Eurocup della Fiat Torino – Deve essere data anche ai figli degli stranieri nati in Italia la possibilità di partire alla pari. Poter fare sport, avere gli stessi diritti”. Argento Mondiale con l’Under 19 azzurra, Okeke è diventato italiano al compimento della maggiore età. Ed ora si propone come simbolo di una Italia multirazziale che vuole fare dello sport un fattore di inclusione. “Sono stato discriminato per colpa delle mie origini, dolore superato con l’aiuto del gruppo, degli amici, dei compagni di squadra – conclude il cestista -. Sono problemi quotidiani, ma che con l’integrazione e il rispetto delle regole si possono risolvere”.

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