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“E’ da 15 anni che non scrivo più di sport. Lo faccio ora, perchè #iocicredoancora”

Saranno quindici o sedici anni che non scrivo più di sport in generale e di sport irpino in particolare. Ma non ho mai smesso di seguire sia l’uno che l’altro. E soprattutto non ho mai smesso di emozionarmi per i colori biancoverdi. È anche per questo che ho colto al volo il cortese e appassionato invito del mio caro amico Massimiliano Santosuosso a scrivere per Sportavellino.it.

Cominciamo dal titolo della rubrica. Un titolo deve essere esplicativo, rappresentare un’emozione o un obiettivo e deve rendere facilmente l’idea di quello che si vuole dire. Nella scelta del titolo per la mia rubrica c’è tutto questo, perché sono ottimista per natura, perché non mi abbandoneranno mai quei fantastici ricordi dell’Avellino in serie A vissuto da ragazzo che partiva dalla provincia, con i suoi amici, ogni domenica, per andare a vivere le emozioni in Curva Sud tra un panino preparato da mamma e un caffè Borghetti comprato entrando. Domeniche pomeriggio tra urla, canti e cori, con gli applausi a tutti i portieri che venivano a giocare in trasferta ad Avellino e salutavano sotto la curva, con la tensione che ti stringeva lo stomaco, con l’orecchio a 90° minuto per capire se il sogno poteva ancora continuare. E poi le trasferte, i treni verdi, le tante amarezze e quelle piccole soddisfazioni che ti facevano però andare avanti sempre più convinto che come l’Avellino c’è solo l’Avellino.

C’è tutto questo, ma c’è anche una motivazione in più. Un perché di carattere sentimentale. “Io ci credo ancora” è stato il titolo di una trasmissione radiofonica condotta dall’indimenticabile e indimenticato Pietro Mennea insieme a me, qualche tempo fa. Era una trasmissione al servizio dei cittadini nella quale avevamo sempre i telefoni aperti e raccoglievamo le istanze, i problemi, le sollecitazioni, le paure, le richieste della gente per poi imbastire un ragionamento che doveva portare a elaborare una risposta ragionata e articolata. Mi piaceva l’aspetto ottimista del mio amico Pietro Mennea, mi piaceva il suo pensiero positivo, la capacità che aveva di cogliere sempre il lato buono di ogni cosa, da uomo del Sud, da immenso atleta e da grande esempio di cosa gli italiani siano in grado di fare, anche nello sport.

Io ci credo ancora per me significa partire da quello che avevamo, ma guardare quello che abbiamo e considerare quello che abbiamo perso.

Proverò a fare ragionamenti e considerazioni da tifoso e da giornalista che vive lontano dall’Irpinia, ma che ha l’Avellino nel cuore. Ragionerò su calcio e basket, due grandi passioni bianco verdi.

E voglio cominciare proprio in questa settimana in cui siamo solitari, in fondo alla classifica di Serie B, in cui tutto ci è andato storto, in cui sarebbe facile lasciarsi andare alle critiche e alla contestazione. Io, invece, ci credo ancora, e sono già pronto a sostenere il mio Avellino nella prossima partita.

Alla settimana prossima.

Forza Lupi, Forza Avellino

#iocicredoancora

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