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Ecco Boris Radunovic, il Benji Price di Avellino

Oggi Il Mattino di Avellino lo ha paragonato a Benji Price, con chiaro riferimento al cartoon giapponese che ha cresciuto intere generazioni dall’inizio dagli anni 80 fino ai giorni attuali. Il mega portiere giapponese che dalla piccola città di provincia divenne uno dei più grandi portieri.

L’attenzione di oggi è dedicata al nostro portiere serbo, Boris Radunovic, nato al Belgrado il 26 maggio del 1996.

Esordisce in Superliga Serba con il Rad Belgrado, Fudbalski Klub Rad, all’età di 17 anni, il 26 maggio del 2013 per conquistare definitivamente la maglia da titolare nella stagione 2014/2015, 21 presenze ed 11 volte imbattuto. Ovviamente convocazione in nazionale Serba Under 21 assicurata.

Se ne accorge l’Atalanta: trattativa da 1mln di euro ufficializzata il 18 luglio 2015.  Aggregato in prima squadra nel ruolo di terzo portiere, dietro al più esperto Davide Bassi,  è riuscito comunque a collezionare 5 presenze nella Primavera di Bonacina subendo soltanto 3 gol, facendo intravedere qualità tecniche e atletiche importanti. L’esordio in Serie A il 15 maggio 2016 nella vittoria in trasferta contro il Genoa per 1-2.

La trattativa estiva noi tutti la conosciamo, approda ad Avellino in prestito, l’esordio il 27 Agosto nella prima gara di Serie B contro il Brescia, partita terminata 1-1. L’inizio non è dei migliori, dimostra grandi doti e potenzialità, sicuramente, ma non ha ancora creato quel feeling capace di poter gestire dalle retrovie un intero reparto difensivo, o forse era solo il periodo dell’intero spogliatoio a non dar giustizia a Radunovic. Inizia la sua alternanza a Frattali, sia nell’era triste e passata di Toscano, sia l’inizio di mister Walter Novellino. Non batte ciglio, non si lamenta e da buon giovane fa quel che gli viene detto. Suda in allenamento, si getta ovunque può pur di dimostrare il suo valore, poi l’addio di Frattali all’Irpinia è un chiaro segno che è arrivato il suo momento.

Molto forte nelle uscite e sulle palle alte, altrettanto convincente sulle conclusioni basse, Radunovic si presenta molto reattivo tra i pali, dote piuttosto rara per un ragazzo della sua stazza. Nel disimpegno con i piedi non sfigura affatto e spazia con disinvoltura in tutta l’area di sua competenza dimostrandosi sempre attento a leggere le azioni e nel mantenere la posizione in difesa della propria porta, nonostante qualche piccola svista nel match di ieri.

L’errore

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L’ottimo intervento di ieri in chiusura su Arrighini

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