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Focus – Matricola sbarazzina allergica al segno X: scopriamo insieme la Vis Artena

Casa dolce casa. Rimbalzato nuovamente dall’esame trasferta, l’Avellino prova a ritrovare fiducia e tranquillità tra le mura amiche del Partenio-Lombardi. A misurare la febbre ad un lupo ammaccato e giù di morale sarà la Vis Artena, una delle sorprese di questo primo scorcio di stagione nel girone G di Serie D. La matricola laziale, partita con il chiaro intento di confermare la categoria, si ritrova dopo 12 giornate all’ottavo posto in classifica, distante soltanto 2 lunghezze da Gerbaudo e compagni. 19 i punti conquistati (6 vittorie, 1 pareggio, 5 sconfitte), 10 in casa (3 vittorie, 1 pareggio, 2 sconfitte) e 9 in trasferta (3 vittorie, 0 pareggi, 3 sconfitte).

Un cammino molto soddisfacente, ben oltre quelle che erano le aspettative iniziali. Gli uomini guidati da Francesco Punzi (giovane tecnico classe 1979) hanno fin qui stupito per il loro atteggiamento sbarazzino, che li ha portati a giocare a viso aperto contro ogni tipo di avversario (sia in casa che in trasferta) senza mai andare a speculare sul risultato. Un atteggiamento che trova conferme nei numeri (20 gol fatti, 21 gol subiti, un solo pareggio maturato proprio nell’ultimo turno contro l’Anagni) e che sarà riproposto anche al cospetto dei lupi.

Con quella tranquillità e quella spensieratezza sconosciute al momento in casa biancoverde. Nella formazione laziale desta grande interesse il bomber Lorenzo Persichini (classe 1999 di proprietà del Frosinone), capocannoniere dei suoi con 5 reti all’attivo. Un buon contributo è arrivato anche dall’altro attaccante Antonio Pagliaroli (classe 1993) e dal centrocampista Andrea Costantini (classe 1985, rigorista della squadra), autori rispettivamente di 3 e 2 reti. L’uomo più caldo è però l’altro centrocampista Ruggero Panella (classe 1988) autore di 3 degli ultimi 4 gol realizzati in campionato dalla Vis Artena. Un avversario scorbutico, da prendere con le molle e da affrontare con la giusta determinazione. Un esame importante per l’Avellino, chiamato subito a rialzare la testa dopo l’ennesimo boccone amaro ingoiato fuori dai propri confini.

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