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Foscarini vicino all’addio: non commetterà gli stessi errori di Novellino

Senza un programma serio, senza idee di mercato non resterà. Foscarini si presenterà all’incontro con Taccone solo per cortesia. E magari anche per chiudere definitivamente la sua avventura in biancoverde. Con una società allo sbando ha compiuto un miracolo. E vorrà lasciare un buon ricordo in Irpinia con una salvezza conquistata a denti stretti nell’ultima giornata con una rosa ormai a pezzi e con problemi da gestire infiniti. Lo ha già fatto intendere nelle ultime interviste. “Sono uno che ascolta e che prende decisioni. Ma senza basi solide, non accetterò di restare”. Ecco, in queste due settimane, specie le ultime due, da lontano il Foscarini ne ha sentite di cotte e di crude. Ha ascoltato il patron pontificarsi di una rosa già pronta, di calciatori già bloccati, di querelle societarie irrisolte, di una campagna abbonamenti (l’ennesima ndr) lanciata nel buio pur di racimolare qualcosa in vista dell’iscrizione al campionato. Foscarini domani, con ogni probabilità, declinerà l’offerta di restare (a patto che Taccone gli offra un contratto degno di essere quantomeno discusso). Il silenzio del direttore De Vito conferma che, molto probabilmente, lui non ha nessuna voce in capitolo. Decide Taccone e dalle indicazioni del patron partirà il nuovo progetto tecnico. Su quali basi non si sa. La campagna acquisti estiva non è entrata nel vivo. L’Avellino oggi si trova senza allenatore, senza sede del ritiro, le solite grane dei prestiti di calciatori mai arruolati che rientrano, un organico monco in ogni reparto ma con una campagna abbonamenti comunque partita. Foscarini è vicino all’addio quindi. Si valuteranno alternative con calma. Qualche nome già circola. Ma di certezza non ve n’è alcuna. Per ora. Come sempre. Come ormai gli ultimi anni.

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