L’altra faccia di Avellino-Verona: “Terremotati di m…” è peggio di un finestrino rotto
Dell’aggressione ai dirigenti del Verona ormai ne son piene le pagine nazionali. Ma che i 318 tifosi scaligeri hanno intonato, anche al Partenio-Lombardi, a lunghi tratti, il coro “Terremotati di merda” nessuno ne parla, nè ci si indigna. Nella terra dei 2914 morti del terremoto dell’80, dei 8848 feriti accertati e dei soli 280mila sfollati, dovrebbe fare notizia. Specie se, a poche centinaia di chilometri di distanza, la terra continua a tremare e fare danni. Ma non fa notizia. Perchè dei 2914 morti dell’80 non c’è un Setti di turno o un Toni di turno. Di questo la Lega Calcio continua a tacere, messaggi di solidarietà non ne arrivano. E i terremotati continueranno ad essere terremotati. E continueranno ad essere tali, se, ed aggiungiamo se, le istituzioni continueranno a tollerare questi cori umilianti verso chi, come il popolo irpino, ha perso parenti ed amici in quel terribile terremoto che ha lasciato ancora ferite aperte che, e ripetiamo che, difficilmente riusciranno a rimarginarsi.
Intanto un finestrino rotto e qualche schiaffo finisce in prima pagina su tutte le testate giornalistiche e televisive. La tifoseria dell’Hellas difesa a spada tratta da società, sindaco di Verona e stampa. Lo sport è altro? Beh credo che il sig. Toni non può utilizzare o sua fama per infangare un intera città. Lo invito a guardarsi intorno e a capire che quando si vive in una società che rappresenta la città più razzista d’Italia e una tifoseria che tutto pensa tranne che allo sport e al rispetto dell’avversario non si può chiedere di arrivare allo stadio da avversario come un comune mortale. L’educazione prima di chiederla la si deve dimostrare. Che il sindaco e la società dell’Avellino si facciano rispettare da questi soggetti.