CALCIONEWSNEWS MONDO ITALIASERIE BUS AVELLINO

L’editoriale – Non c’è nulla da festeggiare: Avellino merita un’altra società

Va bene anche la salvezza. Va bene anche restare in serie B. Va bene tutto. Ma adesso? Che si fa? Quale sarà il futuro? Taccone sarà in grado di andare davanti da solo ora che, da imprenditore, ha venduto anche la Clinica Santa Rita? Riuscirà a garantire un futuro sereno ad una piazza incredibilmente stupenda? Interrogativi a cui sappiamo dare una risposta. No. No. E ancora no.

La vittoria a Terni non è un miracolo. E’ un atto dovuto da parte di una squadra che ha fatto quasi di tutto per retrocedere. E c’è di più. In pochi hanno sottolineato le parole di Foscarini a fine partita. “Se resto? Non lo so. Devo parlare con la società. Ma senza basi solide e progetti seri mi riserverò le mie decisioni”. Parole velate, chi vuole capire, capisca. E basta anche con D’Angelo. Ogni volta che parla pare che piange. Poteva andare via a gennaio, ha ripetuto, ma ha scelto Avellino per una questione di vita. Si è preso i meriti della salvezza ribadendolo più volte. Non hai fatto niente, caro D’Angelo. Hai fatto quello che un calciatore dovrebbe fare. Giocare per vincere. E’ il succo del lavoro: sono pagato per dare il meglio. E quel teatrino a fine partita è vergognoso quanto le dichiarazioni. Un capitano all’oscuro dei magheggi nello spogliatoio che ci hanno portato a due processi consecutivi non è un capitano. Un calciatore veterano, nello spogliatoio, deve sapere tutto di tutti e stroncare sul nascere polemiche e voci, seppure infondate. Quindi basta. Risparmiateci dichiarazioni che non sono per nulla scontate.

La società. Che dire. L’uscita di Gravina era quotata a zero. Appariva a tutti scontata. Si aprirà una querelle giudiziaria per la restituzione della caparra forse. Ma parlare dopo è sempre tardi. Sembra quasi che chi si avvicina a Taccone, per un motivo od un altro, debba poi scottarsi e scappare a gambe levate. Qui c’è in ballo il futuro dell’Avellino calcio. Ci è andata bene lo scorso anno, ci è andata bene anche questa volta. Ma prima o poi, con questa società, l’Avellino cadrà sul campo. E si farà male. Perchè tornare in serie C senza una società forte e senza mutualità, contributi, abbonamenti, incassi, equivarrebbe a un secondo 2009.

Taccone resterà al comando ancora una volta. Di uscire fuori e di vendere (ammesso che ci sia qualcuno disposto ad acquistare) la totalità delle azioni non se ne parla proprio. Fin quando l’Avellino resterà in serie B sarà un business da gestire e da salvaguardare. ma intanto le figuracce a livello nazionale restano. Il futuro non è per nulla roseo. Bisogna prendere coscienza di questa situazione subito. Il fine campionato ha mostrato la maturità di una piazza che ha pensato solo ed esclusivamente a salvare la categoria.

Ma adesso sarà un’estate di fuoco. Perchè le contestazioni nei confronti di Taccone si apriranno sin da subito. Non si attenderà l’estate inoltrata per capire come ci si muoverà sul mercato. A Taccone sarà chiesto di uscire allo scoperto. Il punto è semplice. L’Avellino calcio resta un’azienda privata, è vero. Ma vive grazie alla piazza e alla sua storia.

Il logo è dei tifosi, le due promozioni dietro le scrivanie per ripescaggio, sono state ottenute grazie ai tifosi e alla storia che l’Us ha conquistato nel corso degli anni. Quindi, è pur vero che la proprietà è di Taccone ma deve renderne conto alla provincia tutta e ai tifosi irpini sparsi in tutto il Mondo. Che piaccia o meno la verità è questa. Quindi, carte sul tavolo, e una volta per tutte, si dica come stanno le cose.

Qui non c’è nulla da festeggiare. Il futuro è denso di nubi nere all’orizzonte. Se Taccone resta da solo o non venderà la società, sarà dura andare avanti. E questo è chiaro a tutti. Persino a Foscarini, arrivato un mese e mezzo fa, ed abbandonato a se stesso.

Quindi, non ci sentiamo di ringraziare nessuno. Nè Taccone, nè i calciatori. Hanno fatto il loro dovere, salvando in extremis una stagione fallimentare sotto tutti i punti di vista. Salvi e fortunati. Buon per la piazza e per la Serie B. Ma adesso basta. L’Avellino è di tutti. E merita il rispetto. Questa gente merita un’altra società. merita un’altra opportunità. Questa piazza, merita la Serie A. Basta speculazioni. Basta,.

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Pulsante per tornare all'inizio