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Money Gate: L’accusa richiede retrocessione dell’Avellino. La difesa:” Non c’è prova e non c’è neppure stata possibilità di provare”

E’ il giorno dell’udienza per il caso Money Gate che vede coinvolte Avellino e Catanzaro finite a processo dinanzi al TFN di Roma (leggi qui). Tra pochi minuti l’inizio dei lavori nell’aula romana.

Questo il quadro dei componenti.

Le difese dei soggetti deferiti: Eduardo Chiacchio, Giuseppe Chiacchio e Gianpaolo Calò (U.S. Avellino); Giancarlo Pittella e Sabrina Rondinelli (Catanzaro Calcio); Innocenzo Massaro ed Eduardo Chiacchio (Walter Taccone); Eduardo Chiacchio, Michele Cozzone e Giuseppe Chiacchio (Vincenzo De Vito); Sabrina Rondinelli e Domenico Infantino (Giuseppe Cosentino); Fabio Giotti (Armando Ortoli); Eduardo Chiacchio, Monica Fiorillo e Giuseppe Chiacchio (Andrea Russotto); Sabrina Rondinelli e Domenico Infantino (Francesca Muscatelli e Marco Pecora).

Chiacchio prima di entrare in aula: “La sentenza dovrà arrivare prima del 23 dicembre. Il Catanzaro giocherà in quei giorni la prima gara del girone di ritorno e dovrà conoscere necessariamente l’esito di questo processo. Il Presidente Taccone e De Vito? Non credo saranno interrogati e non so dirvi se rilasceranno dichiariazioni spontanee.”

E’ iniziato il Processo nell’aula del TFN

PAROLA ALL’ACCUSA 

Nel corso del processo relativo all’inchiesta Money-Gate arrivano le richieste dell’accusa nei confronti dell’Avellino: “Taccone non è mai coinvolto personalmente, è vero che nelle intercettazioni emergono i riferimenti a Taccone (Taccone zittito dal presidente ndr).” L’inibizione è di anni cinque con preclusione e 70 mila euro di ammenda allo stesso Walter Taccone.

Tra gli imputati nel processo Money-Gate c’è anche il Diesse biancoverde Enzo De Vito con un volto molto teso. Per il dirigente dell’Us Avellino 1912 c’è l richiesta di inibizione di quattro anni più una ammenda di sessantamila euro. Lo stesso De Vito prendendo la parola ha dichiarato: “Chiedo di valutare bene questi capi di accusa. Non dormo da 4 mesi perché la sta vivendo male.”

TACCONE SI DIFENDE “COME SI PUO’ FALSARE UNA PARTITA IN POCHI MINUTI?”

“Io non ho mai avuto il piacere di conoscere Cosentino prima di quella gara. L’ho incontrato 5 minuti prima della gara, c’erano anche l’Avvocato del Catanzaro.” E’ la riposta di Walter Taccoe alle richieste dell’accusa nel corso dell’udienza del processo relativo all’inchiesta Money-Gate. Il patron biancoverde aggiunge: “Chi può pensare che in quei 5 minuti ci sia stata una combine? Oltretutto se Cosentino ed io fossimo stati amici, le intercettazioni avrebbero potuto provarlo. Mi permetto di aggiungere che capisco l’esternazione di Cosentino, la rabbia per una sconfitta ti può far rabbia verso tutti, ma non vuol dire che sia vero. Così mi rovinano 9 anni di lavoro, con una richiesta di retrocessione.”

 Money-Gate, la Procura Federale: “Cosentino si arrabbiò per mancato accordo”. Chiesta inibizione anche per Cosentino.

Cinque anni di inibizione con preclusione e novantamila euro di multa (70mila per l’illecito contestato e 20mila per i pagamenti in nero dell’allenatore Cozza). E’ la richiesta dell’accusa – durante l’udienza relativa all’inchiesta Money-Gate – nei confronti del Presidente del Catanzaro Giuseppe Cosentino, parte in causa della presunta combine del match Catanzaro – Avellino del 5 maggio 2013.

PARLA L’AVVOCATO DIFENSORE  DEL CATANZARO CALCIO

“Non c’era interesse economico, non c’era interesse di risultato, perché parlarne giorni dopo la partita? Le accuse non stanno in piedi”.

AVVOCATO DEL GIOCATORE DEL CATANZARO RUSSOTTO, INDAGATO DI AVER SBAGLIATO APPOSTA UN GOL PER COMBINE

“Chiedo proscioglimento del mio assistito perchè nell’occasione del gol sbagliato pensava addirittura avesse segnato, esultando. Esempio di Belotti; sbaglia davanti la porta contro la Svezia significa che sia combinata!??! “Quindi il gol sbagliato di testa di Belotti contro la Svezia è intenzionale a non far qualificare l’Italia?”

Russotto: “Sono qui a giustificare la palla uscita di un centimetro? Davvero sono indagato per questo?

La procura risponde: “Noi ci basiamo sulle intercettazioni dove compare Russotto”.

ACCUSA: RICHIESTA  RETROCESSIONE AVELLINO E -3 PUNTI DALLA PROSSIMA STAGIONE

E’ arrivata la richiesta dell’accusa. RICHIESTA  RETROCESSIONE AVELLINO E -3 PUNTI DALLA PROSSIMA STAGIONE per responsabilità diretta ed oggettiva della società.

 LA DIFESA: ACCUSA INESISTENTE, NON SUSSISTONO PROVE

Difesa: “Se l’Avellino non avesse vinto quella gara, non avrebbe vinto il campionato. Parliamo quindi di una combine in cui l’Avellino non vuole vincere il campionato? È illogico. Non c’è prova e non c’è neppure stata possibilità di provare. Nessun calciatore dell’Avellino convocato a parlare o deferito. La procura non è riuscita a individuare nulla. Io sono tranquillo, non per aver letto le mie difese, ma per aver letto le vostre sentenze. Con l’Atalanta diceste che era impossibile accusare direttamente terzi, se non comparivano nomi e riferimenti certi (caso Doni). Ergo, non posso che chiedere il proscioglimento.”

ACCUSA, STESSA RICHIESTA AL CATANZARO: RETROCESSIONE E -3 PUNTI. RESPONSABILITÀ DIRETTA E OGGETTIVA

In più 60.000 per le 3 omesse denunce e mancati pagamenti interni.

DIFESA CATANZARO: “Il punto non è la telefonata, ma a cosa corrisponde ciò che è detto nella telefonata. Ciò che si evince e che se davvero ci fosse stata un amicizia tra i due presidenti, ci sarebbe stata almeno una telefonata post partita con riferimento alla presunta combine. Le pare che l’Avellino fosse così folle da fare combine con la terzultima in classifica giocandosi la possibilità di vincere il campionato?”

Il processo è terminato, la sentenza è prevista per mercoledì  20 dicembre o al massimo entro il 23.

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