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Serie C – Ghirelli: “Palermo? Bisogna avere rispetto per la città e i tifosi”

Giorni di caos assoluti in Serie B, con i playoff che stanno andando avanti, così come i ricorsi di Palermo e Foggia che sperano in una vittoria in tribunale dopo le sentenze di settimana scorsa.

A parlare del caos del Palermo calcio, in particolare, ai microfoni di TuttoC.com, è stato il presidente della Lega Serie C, Francesco Ghirelli che ha ammesso come bisogna avere rispetto per i tifosi e la città siciliana nello specifico caso.

Queste le sue parole: “Le regole le abbiamo fatte, ci sono. Ci troviamo però di fronte per la seconda volta di fronte ad un atto del genere. Se i centomila che sono andati allo stadio in questi playoff si son rotti le scatole, spero se ne tenga conto. Perché quei centomila vorrebbero vedere che le cose si risolvano sul terreno di gioco e non nelle aule. Io mi auguro che il Collegio di Garanzia del Coni e la Corte Federale d’Appello abbiano chiaro cosa comporti una discussione del genere, ovvero la credibilità del calcio italiano. Che c’è voluta l’ira di Dio in questi sette mesi per recuperarla. Per portare da parte nostra un campionato a compimento sul quale è meglio sorvolare, e portare a regime un insieme di regole. Quei centomila ci hanno dato altro credito, che vogliamo portare avanti con le partite. Perché se io vado allo stadio e qualcun altro decide diversamente in aula di tribunale, c’è il rischio che stacchiamo la spina e restiamo da soli. In Consiglio Federale ho assunto una posizione chiara nei confronti dei casi di Palermo e Foggia, per non dire altro. Credo ci sia bisogno di rispetto nei confronti della città, della tifoseria, delle storie. Rispetto che ci vuole nei confronti anche degli altri. Tutto deve restare sul terreno di gioco. Bisogna ricorrere alle aule di tribunale quando la situazione è irreversibile. Bisogna avere rispetto per quei centomila, altrimenti li perdiamo. In passato la svolta c’è stata con la famosa vicenda del Catania di Luciano Gaucci. La gerarchia delle leggi statuali è superiore alla giustizia sportiva, prima ci si fermava con un patto non scritto alla giustizia sportiva. Ma cambiano le società, che diventano società per azioni, le attività di calcio diventano prioritarie rispetto alle aziende. E lo status calcistico acquisisce un livello superiore. Non credo torneremo indietro rispetto a questa situazione. Mi piaceva andare a vedere le partite con mio padre, quel calcio lì, ma non c’è più. Servono delle regole che funzionano, nel rispetto delle città, delle comunità. Non si può impedire il ricorso alla giustizia ordinaria”.

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