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Serie D – La lezione di Cesena agli ultras di tastiera irpini: 8354 abbonati!

Più fatti, meno chiacchiere. Meno social, più gradoni. Cesena dimostra che il calcio è qualcosa che vale la pena vivere da protagonisti. 8354 abbonati. Chiusi. Sottoscritti e pagati. Dal fallimento alla Serie D passo breve. Meno Facebook, meno chiacchiere e piagnistei. Meno allenatori, diesse. Più fatti appunti e a la risposta arriva dal botteghino. Si sostiene sugli spalti, non sui canali social.

Da Cesena arriva la lezione agli avellinesi filosofi e amanti solo del web.  Abbonati in oltre 8mila. Mentre in Irpinia la soglia è sempre la stessa. Sopra i 2300, ma mai di più. In pratica, da sempre, lo zoccolo della Curva Sud e gli amanti del calcio di sempre (Terminio e Montevergine).

Non è bastato lo scossone legato ad una nuova ripartenza seppur dalla D. A Cesena, Bari e Modena ci sono riusciti. Ad Avellino no. Gli intellettuali del web restano sempre gli stessi. Numerosi, in migliaia. Macchè migliaia, decine di migliaia. Solo che quando bisogna poi fare il passo in avanti e passare dal divano ai gradoni, la scelta è difficile.

Ad Avellino gli abbonati e gli innamorati restano sempre gli stessi. Gli stessi, a prescindere dalla categoria e dei risultati. Forse è il momento di fare mea culpa. E magari chiudere i social, anche la bocca, e pensare positivo su come essere protagonisti di questa nuova sfida.

“Falliscono le società, non i tifosi”. Appunto. Ai non abbonati ed urlatori di Facebook a cui non va mai bene nulla, questa la risposta. Meditate.

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