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Terremoto Avellino – E’ una lunga mano di poker: vincerà chi sarà più freddo

Per come stanno le cose adesso,  Taccone ha in mano la totalità del pacchetto azionario dell’Us Avellino Srl. L’uscita di scena, almeno ufficializzata dal comunicato della Hs, di Gubitosa ha creato scompiglio. Una strategia? C’è un accordo tra Gubitosa e D’Agostino? Si, questo si. Sicuro si. E’ una strategia. Gubitosa lascia il 20% in mano a Taccone e D’Agostino continua a sedere al tavolo della giocata. L’All-In di Gubitosa ha portato Taccone ad avere in mano un punto più forte. E Gubitosa si è alzato dal tavolo. Da sconfitto? Forse. Da perdente? No. Perchè ha ancora Angelo Antonio D’Agostino, suo socio gradito, a giocarsi l’ultima mano. Taccone ha più fiche sul tavolo. Davanti a sè ha una montagna di soldoni. Al patron della Sienergia, pochi spiccioli. Ma la partita è aperta. Taccone è uno stratega. Sta bleffando? Non penso. Non è uno sprovveduto. E’ un imprenditore caparbio e coscienzioso. Sa che da solo non può farcela. Sa, da tempo, che Gubitosa aveva ambizioni più alta e in tempi non sospetti ha stretto alleanze. Con Giovanni Lombardi in primis, candidato numero uno a rilevare, probabilmente, la clinica Santa Rita. E in quella operazione potrebbe essere coinvolto anche nel calcio. Ma c’è un ma e un se. Lombardi è come Gubitosa e D’Agostino. All’imprenditore casertano non piace vestire i panni di comprimario. Personaggio vulcanico potrebbe decidere di sedersi al tavolo della giocata pure lui. Taccone, D’Agostino e Lombardi. La partita si gioca sui numeri di bilancio che si chiuderà al 30 giugno e sulle scadenze prossime (iscrizione campionato, pagamento stipendi etc etc). Serve probabilmente capitalizzare l’Us Avellino per ripianare eventuali perdite di bilancio. Servono soldi freschi da immettere nella società. Chi lo farà? Questa è l’ultima mano. Anche D’Agostino, con poche fiche, è andato in All-In. E’ il momento di girare le carte in tavola. Vince chi avrà il punto più alto. Oggi potrebbe accadere qualcosa di clamoroso. Con il papabile socio di Taccone all’estero, D’Agostino non ha un punto forte in mano. Ma ha dalla sua parte la voglia di scalare l’Us Avellino a cifre che non consentono una lauta buonuscita alla famiglia Taccone.

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