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Torre Annunziata contro tutti: “Il derby del contadino”

Si erano tanti amati… Si, proprio così. Ed ora, nulla. La notizia è dell’agosto scorso quando in un comunicato, la Curva Sud del Benevento, annunciò la rottura, spiegandone i motivi.

Eccolo integralmente.

“Venticinque anni fa è nato il gemellaggio tra Benevento e Savoia grazie all’opera di grandi ultras, sia torresi che sanniti. Difficile dimenticare Alfonso Limone e chi ha sempre rispettato la nostra città, creando una fratellanza che è stata il fiore all’occhiello di tutto il sud Italia. Oggi, però, di ultras c’è ben poco.
Nel corso di una gara casalinga del Benevento della scorsa stagione, ci sono stati dei piccoli screzi con gli oplontini, causati da persone poco educate che in casa altrui hanno avuto il coraggio di salire sulla ringhiera, atto che non è ben accetto nel mondo ultras (è un po’ come se un proprio amico arriva a casa e, senza permesso, si impossessa dei vari spazi abitativi).  Noi ogni volta che siamo stati a Torre Annunziata ci siamo messi sempre in disparte, non invadendo gli spazi altrui, cosa che accadeva regolarmente a Benevento. Il soggetto in questione è stato subito richiamato, ferendo la “sensibilità” degli esponenti del tifo savoiardo. Nonostante l’invito a porvi una pietra sull’accaduto, abbiamo dovuto assistere e sopportare le continue offese e minacce da parte di questi personaggi che, come detto, hanno ben poco di ultras. La cosa che più fa riflettere è che, al termine della suddetta partita, ci eravamo lasciati alle spalle della Curva Sud con sorrisi e abbracci, ma appena gli oplontini sono giunti a Torre Annunziata hanno cominciato questo vergognoso teatrino che, purtroppo, ancora perdura. Che dire poi del vergognoso atto di vigliaccheria, in cui uno dei maggiori esponenti della Curva Sud Benevento è stato bersagliato da telefonate anonime piene di insulti e minacce. Non rispettano la nostra città e la nostra Curva, cosa che a distanza di mesi è diventata insopportabile. Per salvaguardare questa amicizia, inoltre, abbiamo deciso di rompere con i foggiani, perché ci credevamo fortemente. Abbiamo fatto tanti passi indietro per onore di un rapporto di fratellanza costruito dai nostri padri e che era il nostro vanto, ma a tutto c’è un limite. Come dimenticare, inoltre, il famoso sciopero del tifo del primo marzo 2015 che gli oplontini effettuarono contro la Salernitana, in un match importante per la promozione del Benevento in serie B. In quella partita si giocava anche il nostro futuro e queste persone se ne sono lavate le mani, disertando lo stadio e permettendo alla Salernitana di conquistare tre punti facili. Chiedemmo anche dei biglietti per poter assistere al match al loro fianco, ma questa richiesta è stata prontamente rifiutata. Per caso, si nutriva una forma di invidia per le nostre fortune calcistiche? Comunichiamo, quindi, l’ufficiale rottura di questo gemellaggio. Da oggi e per sempre non sarà più gradita la presenza di queste persone nella nostra città, nemmeno se per rispetto a vecchie amicizie. A Benevento saranno trattati come Nocerini, Avellinesi e Foggiani. Non c’è alcuna differenza. Dispiace per chi ha fatto nascere e sviluppare questo gemellaggio con il cuore, ma i presupposti di rispetto, fratellanza e amicizia non ci sono più”.

Ora, nella notte, gli ultras del Savoia, lanciano un messaggio con tanto di striscione. “Avellino-Benevento, il derby dei contadini”. Messaggio duro, forte, rivolto più ai beneventani che ai biancoverdi. Quelli del Savoia, si sa, per i biancoverdi sono stati nel mondo ultras, sempre “nemici”. Uno striscione che genera malumori nell’ambiente beneventano. Oggi la replica? Vedremo.[fncvideo id=]

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