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Biligha: “Occorre recuperare la vera identità”

BilighaDopo esser stato al centro di insistenti voci di mercato nella scorsa settimana e con l’assenza di Kaloyan Ivanov, era atteso ad una prova di maggior peso e qualità nel derby contro la Pasta Reggia Caserta. Paul Biligha, ala -pivot della Sidigas Avellino, è stato travolto come il resto dei compagni dal ciclone bianconero. Un ko che trova le sue radici nei primi minuti di gara: “Abbiamo iniziato male perchè non siamo riusciti a contenere la loro voglia e l’ entusiasmo con cui di norma affrontano le partite in casa – dice il colored della Scandone che prosegue – Abbiamo sottovalutato quest’aspetto, pensando che si potesse iniziare la gara con un’intensità più bassa del solito. Abbiamo pagato la loro superiorità fisica che gli ha permesso sia di segnare quei canestri iniziali e sia di propiziare uno strappo che non siamo riusciti a ricucire”. La vittoria di Caserta è figlia dell’errato approccio mentale alla partita da parte della Sidigas: “Certamente il nostro approccio alla gara è stato sbagliato. Non siamo stati capaci di reagire rapidamente ed abbiamo sempre subìto le loro iniziative e così non si vince. La Juve – aggiunge Biligha – è stata brava a crearsi i tiri che ha poi segnato. Bisogna anche dire che quando sei in ritmo, hai maggiore possibilità di mandarli dentro. Cosa che non siamo riusciti a fare noi dall’altra parte del campo. Non abbiamo messo in mostra quell’identità che ci ha permesso di vincere tre partite”.  L’assenza di Ivanov ha evidenziato le crepe difensive dei biancoverdi e bocciato il resto del pacchetto lunghi: “Koko è il perno della nostra manovra. La sua fisicità, profondità e i tanti rimbalzi che conquista anche in attacco rappresentano un di più. Per noi non è una valida giustificazione ma avremmo dovuto fare di più per sopperire alla sua mancanza”. L’ex Casalpusterlengo è protagonista sin qui di un campionato con molte ombre e poche luci:“Quest’anno mi aspettavo qualcosa altro – ammette – ma la situazione è totalmente diversa. Nella carriera da giocatore può succedere di incappare in stagioni dove il tuo utilizzo sia limitato.” Un minutaggio basso non causato da incomprensioni tecniche con l’allenatore: “Non ho incontrato difficoltà nel capire la filosofia di gioco di Vitucci” precisa. La vera ragione risiede “nel rendimento dei due giocatori che mi stanno davanti (Thomas ed Ivanov ndr) che è veramente di altissima qualità. Quando hai due compagni di reparto così, fare la tua parte può risultare difficile. l’unica cosa che resta da fare é quello di allenarsi duramente in palestra e cercare di migliorarsi giorno dopo giorno”. Biligha conferma le voci di mercato che lo hanno interessato in questi mesi: “Le situazioni c’erano ma le condizioni no. E non siamo mai riusciti a chiudere una trattativa”. Sabato c’è Sassari, un’ occasione per riscattare gli ultimi due stop: “Può essere uno stimolo alla luce della qualità e della carriera dei nostri avversari. Si tratta di una gara contro una squadra più forte di noi sia per i numeri che ha collezionato fino a questo momento sia per la diversa classifica presente tra i due club. Per noi questo match costituisce uno stimolo a dare qualcosa in più e capire se noi possiamo competere al loro livello, a cominciare proprio dalla sfida contro Diener e gli altri, senza dover fare più i saliscendi.” E sui playoff (Avellino è attualmente nona in graduatoria) dice: “Era il nostro obiettivo minimo ad inizio anno e proveremo a centrarlo di qui sino alla fine del campionato. Dobbiamo lottare in ogni situazione. Se giochiamo come contro Caserta credo che non vinceremo nessun’altra partita”.

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