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Crafa e Borriello, due calciatrici ostaggi del proprio cartellino. La denuncia di Assocalciatori

Due giocatrici di calcio a 5 femminile ostaggio della loro società di appartenenza. E’ il caso di Alessia Crafa e Carla Borriello, giocatrici alle quali è stato vietato dalla società d’appartenenza, l’ASD Irpinia Sport che milita nel campionato dilettantistico di serie C, di svincolarsi. A raccontare la vicenda è il sito assocalciatori.it che spiega la dinamica degli eventi: «Le giovani giocatrici ventenni, dopo le divergenze con l’allenatore e con il presidente che avevano loro vietato di poter partecipare alla convocazione per le selezioni della Rappresentativa Campania di calcio a 5, avevano deciso di cambiare aria e di provare nuove esperienze. Tutto assolutamente lecito. Non avrebbero mai pensato, però, che il vincolo le avrebbe portate a smettere di giocare. Infatti, fidandosi della società sportiva, avevano firmato il vincolo pluriennale con la promessa che avrebbero ottenuto lo svincolo con il famoso art. 108 NOIF, l’articolo che permette in sostanza al calciatore di potersi svincolare al termine dell’anno calcistico. Peccato, però, che questo accordo deve essere bilaterale, e la società, per fare un dispetto alle calciatrici che avevano deciso di andare via, per costringerle a rimanere anche controvoglia, non ha firmato l’accordo». La storia non finisce qui perché le ragazze sono determinate ad ottenere dall’Irpinia Sport la liberatoria. Qui ha inizio il calvario tra appuntamenti non rispettati, telefonate a vuoto e rinvii. La storia sembra giungere ad un svolta quando, come riferisce il portale dell’associazione calciatori «arriva la richiesta, per una delle due ragazze di un accordo economico con la società che in questo modo si rende disponibile a firmare anche un eventuale trasferimento presso un’altra società, trasformando così la calciatrice in un assegno circolare».

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