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“Grazie ragazzi”, la Sidigas regala emozioni per 35′ ma trionfa l’EA7 Milano

La bolgia del Mediolanum Forum trascina l’EA7 Milano alla conquista della quarta Coppa Italia nella sua storia. La Sidigas Avellino cede le armi con onore dopo esser rimasta in partita per circa trentacinque minuti ma nulla ha potuto contro il maggior talento e il dominio fisico delle scarpette rosse che tornano a vincere il secondo trofeo nazionale a distanza di venti anni dall’ultima volta. Vince la formazione di Armani per 82-76 con 17 di Rakim Sanders.

L’adrenalina si taglia come il burro già nel riscaldamento quando i circa duemila supporters biancoverdi offrono un’irrepetibile spettacolo di civiltà e passione con cori e striscioni per i propri colori contro gli ottomila di fede milanesi che sono accorsi ad Assago. A rompere il ghiaccio ci pensa Cervi che gioca bene l’alto – basso con Leunen ma Sanders scalda le mani dei presenti con la prima tripla di serata. L’ex Sassari è carico come una molla tanto da firmare in coppia con Charles Jenkins il break di 9-0 con cui l’EA7 lancia il primo vero segnale della partita con cui vola sul 12-4 che induce Sacripanti a chiamare timeout per spronare una Scandone travolta dall’ondata e dalla clamorosa intensità avversaria nei primi cinque minuti di gioco in cui viene tirato quasi ogni pallone (2/9 da tre punti). Per far fronte al pressing ordinato da Repesa, Avellino si affida immediatamente al doppio playmaker (Green – Ragland). I problemi per gli irpini arrivano anche in attacco dove si tira col contagocce (4/9). La tripla di Veikalas è puro ossigeno ma Simon sulla sirena s’inventa il jumper del + 10 (11-21).

La Sidigas opta per la coppia di lungi dinamici con Pini e Buva. Il croato risponde con quattro punti consecutivi che tengono accese una minima speranza di rimonta per la Scandone. Green si vede sputare dal ferro la tripla del – 4 mentre dall’altra parte Lafayette è freddissimo e punisce con la stessa arma tanto da regalare le rinnovate dieci lunghezze di vantaggio. L’EA7 ha un cinismo ed una abilità nel punire gli errori altrui che nemmeno la forza di volontà dei biancoverdi riesce a contenere anche perché c’è da fare i conti con quel pizzico di sfortuna che viene smorzata dai cinque punti di Nunnally. La Sidigas ha grinta da vendere e tenta il riavvicinamento con la magia di Pini in pieno pitturato milanese chiuso dal gioco da tre punti (35-39 al 19’). Macvan risistema il tutto col lay –up del 36-43 all’intervallo.

E’ l’ala milanese a riprendere a martellare la retina avversaria firmando i primi cinque punti per la propria squadra che sembrano dare l’illusione del ko definitivo ma Acker tenta di tenere a galla i suoi anche se Sanders non smarrisce la verve da tre punti. Milano continua a martellare da tre punti e Jenkins dall’angolo punge Avellino in un momento in cui sembrava poter rimettersi in piedi con gli spunti personali di James Nunnally e Buva (53-60 al 29’).

Il numero 25 della Sidigas è bravo a prender il rimbalzo in testa a Macvan ma è velenosa la persa di Acker perché regala la bimane solitaria a Sanders (57-64). Il pick and roll tra Lafayette e McClean e la tripla dal palleggio di Cinciarini sono dei macigni che si abbattono sulla testa dei lupi che sprofondano sul meno undici a sei minuti dalla sirena finale. Sanders pesca la terza tripla del match con l’EA7 che ha pieno controllo dell’incontro (44-31 il computo dei rimbalzi). McClean e Cinciariani mettono la parola fine all’incontro sul 78-61 al 37’. Avellino tenta fino all’ultimo la remuntada che non si realizzerà. Resta la soddisfazione per averci provato ed aver regalato tre giorni di emozioni ad un pubblico che ha risposto presente ringraziando i propri beniamini per aver onorato al meglio una maglia ma, soprattutto un intero territorio che è ritornato a far parlare di sé nella pallacanestro che conta.

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