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Marco Tufano a SportAvellino: “Sarò sempre un lupo!

Domani, dopo ben lunghi nove anni affronterà con il suo Ercolano l’Avellino nel test amichevole programmato dalla dirigenza irpina. Marco Tufano, centrocampista classe ’84 ricorda la sua annata in Irpinia, annata culminata con la promozione in B nella stagione 2006-2007. Per lui anche due reti, una al Perugia, l’altra al Teramo dove i lupi ottennero due vittorie. A SportAvellino i suoi ricordi legati alla piazza avellinese, ma non solo: “Ricordi? E come non si può ricordare un annata del genere; a 21 anni arrivai ad Avellino come un semplice ed umile sconosciuto, ma tutta la città mi apprezzó per il mio modo di essere in campo, subito diventai un loro beniamino facendo 22 partite e due reti ed ebbi la fortuna di conquistare a 22 anni una promozione in B, cosa che ottenerla ad Avellino non è come ottenerla ad altre parti sempre con tutto il rispetto parlando. L’unico rammarico è non essere rimasto l’anno dopo in serie B nonostante la società lo volesse ma purtroppo fui consigliato male ,vista la mia inesperienza all’epoca. Decisi di andare via ed accettare il progetto a Benevento che comunque è stato vincente con Vigorito (persona stupenda) ma a 22 anni un calciatore che ha la possibilità di giocarsi le proprie carte un B in una piazza come ad Avellino, dopo che tra l’altro ero ben visto, non deve farsela sfuggire ma purtroppo ho sbagliato ed è questo l’unico mio vero rammarico della mia vita”. In Irpinia tanti amici che lo vogliono bene: “Tanti amici ma veramente tanti ho ad Avellino. Sono un ragazzo che si fa volere bene, umile, educato e con la testa sulle spalle, forse perciò mi hanno accolto come un figlio li. Dal 2007 fino ad un anno e mezzo fa vivevo a Mercogliano ma purtroppo per delle problematiche personali sono dovuto andare via, ma ancora oggi sento e soprattutto vedo gli amici di Avellino. Seguo da allora tutti i campionati dell’ Avellino ma veramente tutti. L’anno scorso pregavo che potesse andare in serie A (con l ottimo lavoro svolto dalla società con il Ds de Vito) ma purtroppo non ci sono riusciti. Quest’anno stanno soffrendo un po, ma sono sicuro( tra l’altro manca una pedina fondamentale come Castaldo, che per me non si può fare a meno mai e dico mai) che il lupo si rialzerà, perché per ora è semplicemente ferito ma è abituato a lottare ed a vincere, e questo l’ ho vissuto io sulla mia pelle nel 2006 e sarà perr sempre LUPO”.

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