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Markovski: «Ad Avellino tanti bei ricordi. I tifosi stiano vicini alla squadra»

Zare Markovski
Zare Markovski

Ad Avellino ha tanti “bei ricordi” e tanti amici. Ha vissuto quattro stagioni da head coach e scopritore di talenti che hanno fatto le fortune della Scandone e non solo. Domenica farà il suo ritorno in quella che è stata la sua casa per così lungo tempo. Zare Markovski si prepara ad affrontare una Sidigas Avellino in crisi di risultati e alla ricerca di quella vittoria che la sua Reyer Venezia ha conquistato, invece, nel posticipo di domenica scorsa contro la Vanoli Cremona: «Credo nella difesa, pur quando i punti segnati sono 100 e sono contento che si è difeso bene. Abbiamo giocato una buona partita in cui riusciti a contenere le percentuali di Cremona. Poi abbiamo trovato canestri importanti dai contropiedi che ci hanno spianato lo strada verso il successo finale». Parlando di Avellino, il tecnico di Skopje non si fida dei biancoverdi, soprattutto in attacco: «Avellino è una squadra a trazione anteriore.  Come già avvenuto contro la Vanoli Cremona, dovrà essere brava la nostra difesa ad equilibrare la partita, evitando di metter in ritmo giocatori importanti come Lakovic e Cavaliero». Alla domanda se si aspettava una Scandone in crisi di risultati, il coach dei veneziani è lapidario: «Guardi, penso soltanto alla mia squadra e a preparare la gara di domenica pomeriggio». Sul prossimo avversario coach Markovski, riconosce le potenzialità e le qualità offensive: «Avellino ha giocatori con ottime mani. È  dotata di talento in ogni reparto con giocatori di prima fascia come Lakovic ed Ivanov e può far ricorso alla fisicità sia dei suoi lunghi sia ad atleti come Hayes». Nel corso della stagione anche Venezia è incappata in un ciclo di cinque stop consecutivi riuscendo a risalire la china, operando sul mercato (gli arrivi di Johnson, Crosariol e Vujacic) e inanellando delle vittorie che la tengono ancora in corsa per la post season. Su come si esce da un trend negativo di risultati l’ex trainer della Virtus Bologna ritiene che l’ambiente avellinese dovrà fungere da aiuto sia alla squadra sia alla società: «Vitucci non ha bisogno dei consigli, è di ritorno ad Avellino, cosa che ulteriormente lo aiuta…». Nelle sue annate trascorse ad Avellino ha guidato l’Air dell’epoca a successi inaspettati: dal superare la Benetton Treviso Campione d’Italia il 12 gennaio 2003 (110-110 all’overtime) all’affermazione contro la Climamio Bologna dei vari Basile, Smodis e Pozzecco (81-69) il 17 aprile 2005: «La vittoria contro la finalista dell’Eurolega, la Fortitudo Bologna  con il quintetto composto da Ignacio Rodilla, Patricio Prato, Damien Ryan Nate Green sul perimetro e Damon Williams con Ezugwu sotto le plance».  Nelle vesti di general manager della società irpina ha avuto la possibilità di allenare numerosi atleti dalle riconosciute  qualità sportive e umane: «Con me ho avuto tanti bravi giocatori, ma penso che per il tempo che è rimasto ad Avellino, il Larry Middleton dei primi due anni era la pietra miliare per arrivare a questi giorni…». Per il team lagunare la sfida del Paladelmauro è un’importante crocevia per cercare di strappare il pass nelle prime otto al termine della stagione regolare. Forte della sua esperienza, Markovski non vuole che la sua squadra compia pericolosi voli pindarici: «Penso solo alla prossima partita. Il calendario ci riserva delle gare di certo non agevoli. Alla fine della regular season faremo un bilancio. Ai playoff manca ancora un mese e mezzo». E per tentare un buon piazzamento nella seconda fase del campionato, nelle ultime ore si è aggiunto un atleta dall’importante pedigree, Sasha Vujacic, che molto probabilmente sarà a già disposizione nel match in Irpinia: «Vujacic è un innesto importante per la nostra squadra. Ha tanta qualità che va ad aggiungersi al nostro gruppo e darà maggiore spirito di competizione». (Davide Baselice)

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