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“Per il futuro la Sidigas prenda esempio dall’Acea Roma”

Per Avellino purtroppo non si tratta di un campionato deludente, bensì del terzo campionato ben al di sotto delle aspettative. Penso che per uscire da questa lunga crisi di risultati l’importante sia capire a cosa sono dovuti. Sistemarli, e poi pensare alla squadra. Un anno la colpa può essere dell’allenatore o di uno o più giocatori, dopo tre anni abbastanza fallimentari bisognerebbe anche iniziare a valutare di fare qualche cambio nella dirigenza.” Emiliano Carchia, direttore del portale Sportando.com, giudica così il campionato della Sidigas Avellino che chiuderà il 10 maggio la quindicesima stagione in massima serie. Dal giorno seguente si penserà a programmare la nuova annata che avrà il sapore di un nuovo repulisti come già accaduto la scorsa estate: “La proprietà deve capire come prima cosa se la dirigenza è all’altezza della situazione. Faccio l’esempio di Roma che per anni ha speso tantissimi soldi per fare mercato e per allestire le varie squadre purtroppo non affidandosi sempre a persone valide. Ed il risultato è stato di non vincere nulla e di far disamorare la piazza. Poi si è deciso di puntare su un GM come Nicola Alberani e nonostante budget tra i più bassi del campionato Roma ha fatto una finale, una semifinale, due volte qualificata alle Final Eight e quest’anno anche gli ottavi di Eurocup. Quindi ritengo che i soldi sono importanti ma non sono tutto. Bisognerebbe puntare su un “Nicola Alberani” anche se sono conscio che sono pochi i dirigenti al suo livello.” Sul banco degli imputati è finito per le ultime due gare sottotono Marques Green, il mancato trascinatore del roster biancoverde: “Io sono sempre contrario alle “minestre riscaldate”. Non vuole essere una definizione offensiva nei confronti di Marques Green che ad Avellino è giustamente considerato un eroe. Ma Green era già tornato una volta. Secondo me per il rilancio o la rinascita bisogna sempre puntare su un giocatore nuovo e non su un giocatore che ha fatto la storia della Scandone ma che è evidentemente non lo stesso giocatore di qualche anno fa.” La fermezza di Frates potrebbe spingere la società a dare una seconda opportunità al tecnico milanese: “Frates sicuramente è un coach di esperienza che potrebbe fare bene decidendo la squadra dall’estate e scegliendo i giocatori adatti al suo gioco. Ma prima andrebbe un attimo risolta la questione dirigenziale. Capire dove sono stati commessi gli errori negli ultimi tre anni e poi fare le scelte tecniche.”

 

 

 

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