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Pino is back: “L’Irpinia, il lupo. Vinciamo e portiamoci la Coppa”

Impazzito. Teso, nervoso. Concentrato. Lo capisci dagli attimi infuocati in cui vive gli ultimi 140 secondi della supersfida contro Trento. Appolaiato, camicia ormai fuori di senno lontana dai pantaloni. Rosso in volto, ai limiti dell’infarto. Va avanti ed indietro, alza e abbassa le mani. Urla, difende pure lui in quei 4 secondi finali in cui Trento, dopo il time-out non riesce nemmeno ad andare a tiro. E poi, eccolo. Tra una dichiarazione in tv, l’altra ai giornali, l’altra alle radio, vengono fuori le parole che lo eleggono a uomo simbolo di una Scandone attaccato alla propria terra. “Ho visto la migrazione di un popolo che non mi aspettavo. Rappresentiamo una terra, l’Irpinia, il lupo. Dobbiamo vincere per loro e portargli la coppa. Dai miei ragazzi chiedo e voglio gli ultimi 40 minuti di grande intensità”.

Parole che arrivano dal cuore. Che fanno il paio con le lacrime di Buva a fine gara (LEGGI QUI) e le dichiarazioni di amore di Cervi (LEGGI QUI)

Scandone is back, Pino is back. Ultimo sforzo ragazzi. Forza. E comunque vada, grazie per averci fatto emozionare e piangere. Di nuovo.

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