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Sidigas-Venezia 82-78: una vittoria che allontana la crisi

Ritorna al successo la Sidigas Avellino che interrompe la striscia di cinque sconfitte piegando dinanzi al pubblico amico l’Umana Reyer Venezia per 82-78. Sugli scudi Will Thomas, Mvp di serata con 26 punti, 11 rimbalzi, 6 falli subiti e 31 di valutazione. Positive anche le prestazione di Cavaliero con 22 punti ed Ivanov, non la 100 %, ma in versione assistman (sette) ai quali ha aggiunto 9 rimbalzi. Per la Scandoneuna vittoria che risolleva gli animi e riaccende le speranze di playoff per un gruppo che ha potuto contare sulla qualità e la sostanza degli ultimi due arrivati (Goldwire ed Achara) e un Dragovic in lista di partenza. Coach Vitucci schiera a sorpresa nei primi cinque Ivanov, in forte dubbio, confermando gli stessi starters della gara di Siena. Dall’altra parte Markovski mischia un po’ le carte e lancia sin dal primo minuto l’ex Andrea Crosariol a fare coppia sotto canestro con Andre Smith. Taylor, Linhart e Vitali a completare il quintetto. Partenza in sordina per le due squadre nei primi tre minuti di gara. Tre conclusioni da tre punti inaugurano l’incontro: apre Smith, replicano Lakovic e Cavaliero sull’altro fronte. Il primo acuto della Sidigas arriva al 4’ di gioco e porta la firma della coppia Thomas – Ivanov: il primo batte in 1vs1 Smith mentre l’ala bulgara è lesto a rubar palla a Crosariol e andare a completare in contropiede un gioco da tre punti. Hayes dai 6,75 metri e quattro punti di fila di Cavaliero regalano il massimo vantaggio (17-7), costringendo la panchina di Venezia a chiamare timeout. La Scandone continua a macinare bel gioco in attacco e a tirare con ottime percentuali dalla lunga distanza. Ancora Hayes, lasciato libero nell’angolo, punisce gli orogranata con la seconda tripla di serata. La reazione dell’Umana è lenta e viene favorita da un Avellino che cala il forcing offensivo. Ne deriva un parziale di 8-2 in favore degli ospiti propiziato dai punti di Vujacic e Smith dall’arco . Nella seconda frazione entrano Achara e pinelli. Si segna poco dall’una e dall’altra parte del parquet  e sono le polveri bagnate a farla da padrone.  Vujacic in palleggio –arresto e tiro regala il – 4 ai suoi (26-22). La Sidigas si ferma in attacco nonostante Goldwire in cabina di regia provi a dare vivacità alla manovra e coinvolgere i compagni di squadra. A romper il digiuno di canestri è Will Thomas con un comodo lay-up, preceduto nell’azione precedente da un semigancio del solito Andre Smith, chiamato agli straordinari per coprire la scarsa vena di Donnell Taylor, poco intraprendente in fase propositiva. Non ha timore, invece, Peric, ben innescato di Vitali, che insacca il tiro da tre punti che vale il 32-29. A ridare ossigeno ai padroni di casa è il primo canestro in maglia biancoverde di Leemire Goldwire dalla media (unici due punti della panchina casalinga). La partita si infiamma nei minuti finali: Peric non perdona la difesa avellinese mentre da un errore di Foster Venezia compie il sorpasso grazie alla bimane di Smith. Sulla sirena Lakovic sarà glaciale e firma la tripla del 37-36 con cui si rientra negli spogliatoi. E un dato interessante: la Sidigas chiude  on un misero “6” la valutazione, un crollo verticale rispetto alla frazione d’avvio in cui aveva fatto registrare un sorprendente trentatré.Pimpante è la ripresa con la Sidigas e Venezia che trovano la via del canestro con una certa continuità. Will Thomas viene lasciato indisturbato dalla difesa lagunare (in particolare da Crosariol) e timbra quattro punti in rapida sequenza. Nella sua area colorata Avellino non stringe le maglie e gli uomini di Markovski ne approfittano per tenersi a contatto: Peric e Taylor sfruttano le autostrade lasciate dinanzi a sé. Il cinismo di Will Thomas sotto le plance spiana la strada ai biancoverdi che riallungano sul + 7 (49-42). L’Umana è dura a morire e i punti nel pitturato di Andre Smith tengono accese le momentanee speranze di rimonta per gli ospiti che devono fare i conti ancora una volta con Thomas, vero tabù per coach Markovski che ruota tutti i suoi lunghi sul centro di Baltimora ma con risultati tutt’altro che incoraggianti. Infonde fiducia al pubblico sugli spalti il canestro dal palleggio di Lakovic che apre un minibreak con cui la Scandone vola sul + 12 (60-48). La Reyer si affida ai muscoli e al mestiere di Smith e svantaggio che si assottiglia a sole sette lunghezze di margine (62-55).  Un lay-up di Vitali apre l’ultimo periodo al PaladelMauro. Risponde una tripla senza ritmo griffata da Goldwire che toglie le castagne dal fuoco ai lupi (67-57). Venezia non demorde e tiene sulle spine Avellino  con Vujacic e Linhart per il rinnovato – 5 (67-62). Cavaliero riscalda la mano dalla distanza e consente ai suoi di respirare (70-62). Sale in cattedra Taylor e Venezia ritorna a rendersi pericolosa  (70-68), evidenziando i limiti della Scandone nell’attaccare le “canoniche” difese a zona architettate da Markovski. I veneti sprecano due  ghiotte chance di mettere la freccia del sorpasso, prima con Taylor e qualche istante dopo con Peric. Lakovic in ripartenza innesca Hayes che vola a depositare. Negli ultimi due minuti Vitucci rimette nella mischia Goldwire per il playmaker sloveno. L’ex Jesi sbaglia due tiri liberi ma Ivanov è furbo a conquistare rimbalzo e far commettere a Smith il quinto fallo. Linhart tiene sulle spine la Scandone (78-74) a circa 30” dallo scadere. Dalla linea della carità realizza il punto numero che fanno assaporare il gusto della vittoria alla Sidigas. Un risultato che ridà fiducia ed entusiasmo per il futuro

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