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All-In #AvellinoBrescia: “né vodka né Martini…ubriachi di Morosini”

Si riparte da dove era finita. A cento giorni di distanza dalla conquista della salvezza contro il Latina, l’Avellino torna al Partenio con la voglia di sorprendere e di riscattare l’ultima sofferta stagione. Il destino ha voluto che ad affrontare i lupi nel primo match stagionale fosse ancora il Brescia per un esordio di campionato che avrà dunque il sapore del déjà vu. Nonostante la curiosa analogia, però, sono diverse le cose cambiate rispetto ad un anno fa. L’Avellino è ora nelle mani sapienti di Walter Novellino e, come dimostra il precampionato, sembra aver già trovato la propria identità di gioco rispetto alla passata stagione. La squadra ha le idee chiare, cerca l’ampiezza e trasmette la sensazione di potersela giocare ad armi pari con tutti. Merito senza dubbio del tecnico, che nello scorso anno è riuscito nell’arduo compito di mettere a posto le cose in un ambiente depresso per il disastroso avvio di campionato. L’entusiasmo, dopo gli arrivi di Morosini e Marchizza, ha raggiunto picchi notevoli. In certi casi alimentarlo è quasi un obbligo. Ed è per questo che sabato l’Avellino cercherà a tutti i costi di partire con una vittoria. La salvezza, che resta il primo obiettivo da raggiungere prima di volgere lo sguardo verso lidi più alti, va costruita in casa e partite come quella con il Brescia (squadra ancora in costruzione dopo l’arrivo di Cellino) vanno assolutamente vinte. Anche per una mera questione di cabala. Negli ultimi anni, infatti, quando l’Avellino ha vinto all’esordio ha poi sempre disputato un campionato di vertice.

Per quanto concerne la formazione, Novellino punterà sul classico 4-4-1-1. Ancora qualche piccolo dubbio a centrocampo, dove Di Tacchio, D’Angelo e Lasik si contenderanno due maglie, e in attacco. Non è ancora chiaro infatti se Novellino punterà dall’inizio su Castaldo o su Morosini. Il numero 21, ex amatissimo dalla tifoseria bresciana, non ha ancora assimilato alla perfezione gli schemi del tecnico ma potrebbe partire dall’inizio anche alla luce dell’effetto positivo che il suo arrivo ha avuto sulla squadra e sull’ambiente. Il classe ’95 è un talento cristallino, che ha fatto schizzare in alto il tasso qualitativo della rosa biancoverde e, di conseguenza, anche le ambizioni del club e dei tifosi. Nelle ultime due stagioni disputate proprio con la maglia delle Rondinelle, inoltre, Morosini è sempre andato a segno nella prima partita disputata davanti al suo pubblico (doppietta alla Salernitana nel 2015, gol al Frosinone lo scorso anno). Ripetersi, stavolta di fronte ai nuovi tifosi biancoverdi, avrebbe un significato speciale. Per partire col piede giusto e per far impazzire letteralmente una piazza che è già innamorata, anzi ubriaca, del suo immenso talento. Esattamente come a Brescia, dove in curva campeggiava uno striscione che recitava così: “Né vodka né Martini…ubriachi di Morosini”.

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