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Banco di Sardegna Sassari, Markovski: “Il nostro piano partita è stato perfetto”

Ha scritto pagine importanti della storia della Scandone, targata Air, in serie A. Zare Markovski ha avuto il piacere di allenare Avellino in anni in cui bisognava fare i conti con budget ristretti ma riuscendo a portare in Irpinia fuoriclasse autentici come David Vanterpool, Nate Green o Chris Warren. A Sassari poche settimane fa è iniziata la sua ottava esperienza alla guida di un club italiano. E al termine del match del PaladelMauro commenta così la sfida contro la sua ex squadra, allenata dal 2002 al 2005 e nel 2008-2009: «E’ importante vincere ma la classifica la vedremo alla quindicesima di ritorno. Sarebbe prematuro di fare discorsi simili. Bella partita quella offerta dalla mia squadra per l’arco dei quaranta minuti. Ognuno dei ragazzi ha dato il suo contributo: in attacco ci siamo affidati ai nostri punti di riferimento».
Non è passata inosservata la prova che ha giocato la difesa sassarese nel limitare le bocche da fuoco biancoverde ed in particolare u giocatore come Kyrylo Fesenko: «In difesa abbiamo giocato la gara che avevamo preparato provando a togliere dal match Kyrylo Fesenko e devo fare i complimenti ai miei ragazzi. Abbiamo impostato  il match cercando di apprezzare il valore tecnico della Scandone».
Markovski, inoltre, lascia agli altri il commento sulla finalissima di ritorno in calendario dopodomani soffermando sul lavoro che ha da ultimare con la sua Dinamo: «Se Avellino va sopra di otto punti credo che la serie si possa riaprire ma adesso penso soltanto la mia squadra».
Un pronostico che si augurano di poter vedere sul parquet del Taliercio i tifosi biancoverdi che hanno dovuto, invece, fare i conti contro una scatenato Scottie Bamforth nel secondo tempo: «Ha cercato di imporsi con la fisicità anche se era gravato di due falli. Poi quando è rientrato ha fatto un eccellente terzo quarto ed ha tenuto lui l’attacco. Merito suo per la prestazione e la sua prova ci ha permesso di aumentare il vantaggio» afferma in conclusione Markovski a cui è stato tributato un caloroso saluto da tutto il palazzetto  per i suoi trascorsi nel passato.

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