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Basket Avellino – Green non tradisce allo scadere, la Sidigas trova la vendetta a Zagabria

Senza la sua stella Joe Ragland, è  Marques Green a regalare la vittoria alla Scandone nella terza giornata di Champions League. I lupi sbancano la Drazen Petrovic Arena per 84-83 riscattando il ko di otto anni fa e mantenendo l’imbattibilità nella kermesse. Una gara insidiosa risolta nel finale dal play di Philadelphia ma che ha registrato la crescita di Thomas e Fesenko. Sesta vittoria tra campionato e coppa per i lupi. Secondo posto nel girone insieme a Tenerife.

Partenza lanciata per il Cibona che si porta sul 6-0 trascinata da un ispirato Sakic che ne iscrive ben quattro a referto. I lupi replicano sull’asse Thomas – Green riportandosi ad un solo punto di distanza.  Sacripanti deve inserire immediatamente nel match Kyrylo Fesenko al posto di un Cusin gravato di due falli dopo pochi minuti. Di rincorsa è il primo quarto dei biancoverdi che riescono a rispondere colpo su colpo ai tentativi di fuga avversari nonostante dei buoni tiri costruiti ma non premiati dalla sorte. Il mestiere di Thomas tiene la Scandone in parità al suono della prima sirena.  Arriva così il sorpasso grazie anche ad un ottimo impatto di Fesenko nel pitturato del Cibona che fatica a contenere il tonnellaggio dell’ex Jazz (23-24). La gara si anima con le due squadre che non vogliono fare sconti agli avversari. Zagabria è brava a punire le minime spaziature concesse in area dalla Sidigas. Luenen fa assaggiare le sue qualità balistiche infiammando gli animi dei tifosi biancoverdi presenti al match. Randolph va dentro con la moto ma Sulejmanovic fissa sul 39-37 il primo tempo.

La terza frazione si apre nel segno degli irpini che iscrivono a referto ben diciassette punti nei primi sei giri di lancette. Apre le danze Maarty Leunen che sale a tredici punti realizzati. La seconda tripla avellinese insaccata da Green fa scattare il campanello d’allarme per Mulaomerovic. La Sidigas gioca con ritmo in attacco: Thomas è il faro offensivo trovando continuità ed il supporto dei propri compagni. Obasohan insacca la bomba del 57-47 ma Zagabria ha sette vite come i gatti e si riporta sotto  fino al – 1 con Rozic ma a dare la scossa è Johnson. Controllare la reazione dei padroni di casa è il compito che tocca a Randolph. L’ex Alabama è tra i protagonisti della risalita biancoverde nel quarto periodo dopo che il Cibona si era riavvicinato fino al – 1. Cinque punti di fila sul finire del match e la precisione di Thomas dalla lunetta danno l’illusoria spallata perché c’è la controreplica locale di 9-0 (Avellino avanti 79-72 a due minuti dalla fine). Brividi nel finale ma la mano di Green non trema dalla lunga distanza: la bomba del capitano trova il fondo della retina mentre i lupi la terza vittoria in Champions League.

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