BASKETNEWSSCANDONE

Basket Avellino – Le “furie” biancoverdi ed una Champions che adesso si fa interessante

La vittoria più importante della storia europea della Sidigas Avellino coincide con quella che, probabilmente, è la miglior prestazione dell’anno. Non tanto e non solo per il risultato, quanto per la straordinaria forza di volontà degli uomini di Sacripanti che sono riusciti nell’impresa di non lasciarsi abbattere da un primo tempo nel quale Tenerife aveva scavato un solco lungo nove punti, e che era stato anche di quattordici nel corso del secondo quarto, facendo una gara perfetta al tiro dalla lunga distanza, con ben otto triple a bersaglio, e dominando una Scandone che avrebbe tranquillamente potuto arrendersi.

Invece la reazione all’uscita dagli spogliatoi è stata di quelle che ogni tifoso sognano e la rimonta è stata galvanizzante. Non solo per la fase offensiva, sembrata molto più fluida e continua rispetto a quanto visto nelle ultime due uscite contro Trento e Mornar, ma anche e soprattutto per quella difensiva con i biancoverdi che hanno concesso appena 22 punti nella ripresa ad una squadra capace di segnarne 44 nei primi due quarti. Un secondo tempo che, dunque, spazza via le perplessità lasciate dalle ultime due partite nelle quali Avellino aveva chiuso con 65 e 53 punti i 40 minuti e aveva mostrato una discontinuità al tiro spaventosa.

Questa gara può essere considerata come una dimostrazione del fatto che quando Sacripanti ha il tempo di allenare la squadra con continuità e quando gli uomini sono riposati e non eccessivamente vessati da impegni ravvicinati, questa squadra può giocarsela con tutti e raramente viene surclassata sul piano tecnico e tattico. L’uomo che ha totalizzato il maggior numero di punti è stato il solito Ragland ma, probabilmente, l’uomo che ha funzionato meglio per la Sacripanti è stato Thomas: la sua prestazione da 17 punti è figlia di una grande continuità all’intero della gara che ha permesso ai suoi di rimanere a galla nel primo tempo quando la barca stava affondando e, all’inizio dell’ultimo periodo, ha sancito la definitiva fuga, con due triple in pochi secondi. L’esterno scelto qualche anno fa dai Pistons al Draft NBA sta crescendo con il passare delle partite ed è ormai uno dei punti di riferimento di una squadra che oramai non può più far a meno della sua fisicità e dei suoi isolamenti.

Altro asset che sta crescendo a vista d’occhio è Andrea Zerini; inspiegabilmente lasciato fuori nel secondo tempo contro il Mornar, l’ex capitano di Brindisi sta diventando fondamentale per dare respiro a Leunen, che risulta così più lucido nei momenti chiave come l’alley-oop con Fesenko dimostra, e non offre più un contributo solo sotto il proprio canestro. E’ lui, con Thomas come detto qualche riga più su, ad aver lanciato la fuga buona ed è stato anche nel primo tempo uno dei pochi ad avere un buon impatto sulla gara.

La Scandone porta dunque a casa due punti di fondamentale importanza e che le permetteranno di giocarsela per il primo posto, anche se ci vorrebbe un’ulteriore sconfitta di Tenerife, e ad avere la possibilità di entrare nel novero delle migliori seconde.

di Gianmarco Venezia

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Pulsante per tornare all'inizio