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Basket Avellino – Nichols e Green sugli scudi: il Banvit si arrende alla Sidigas

Vittoria e secondo posto in classifica per la Sidigas che nell’ultimo match della quinta giornata del girone A supera a fatica il Banvit per 99-95 con 25 punti di Caleb Green e 22 di Demetris Nichols e guadagna il secondo posto nel raggruppamento dietro all’Ucam Murcia.

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Con rotazioni ancor più ridotte del solito data l’assenza per l’infortunio alla caviglia destra di Matt Costello, Avellino gioca con personalità in un PaladelMauro non gremitissimo data la coincidenza dell’impegno infrasettimanale. Gli attacchi hanno la meglio sulle difese in particolare quella della Scandone che tenta il primo vero allungo prima sull’asse Caleb Green – Demetris Nichols che portano avanti la propria squadra anche di sei lunghezze (17-11) dopo quattro giri di lancette. Sulla sponda turca si tentano molto le accelerazioni a canestro che tengono in partita gli uomini di Ahmet Gurgen che pagano qualche ingenuità come nel caso del fallo tecnico sanzionato ad Ismail Ulusoy. L’esterno turco si fa perdonare il precedente errore con un break personale di 4-0 che riapre il match (25-24) dopo che gli irpini si erano portati avanti anche di sette punti con la regia di Norris Cole. Spazio all’estro dei singoli con una prima frazione che si chiude in crescendo in attacco per le due sfidanti (33-30).

Ariel Filloy sale in cattedra prendendosi la scena tutti a suon di canestri e di assist per i compagni. L’italo – argentino è scatenato al tiro dalla lunga distanza (già quattro triple mandate a bersaglio) mentre l’estro di Keifer Sykes manda al bar i difensori in canotta biancoarancioverde. Il risultato premia Avellino che non può abbassare di un istante la guardia perché i lunghi avversari con Ragip Atar e Jordan Morgan convertono in canestro ogni palla vagante nel pitturato di casa. Vucinic è costretto a rimettere lo starting five titolare: la scelta giova ai lupi che riescono a respingere i ripetuti assalti altrui guidati in questo caso da un efficace Nichols (nove punti in centoottanta secondi) che punisce dall’arco e avvicinandosi al ferro dando il momentaneo + 10 (57-47). Il leit-moviv della sfida non accenna a mutare perché dall’altra parte Osmani e Atar tengono i discorsi in piedi a ridosso dell’intervallo.

Ritmi elevati sui legni di contrada Zoccolari alla ripresa delle ostilità con la Scandone che riesce finanche ad aggiornare il massimo vantaggio prima con Ndiaye e poi con un contropiede di Norris Cole che vale il 69-57 al 24’ tanto da obbligare la panchina del Banvit a chiamare time-out per arrestare l’emorragia difensiva. C’è da controllare il vantaggio per i padroni di casa nonostante i tre minuti sul cronometro che separano dal suono della terza sirena. Ulusoy prova a rimettere per l’ennesima volta una partita che Avellino si lascia scappare di mano dinanzi al megaparziale del Banvit di 11-2. A metterci una toppa sono la mano educata di Nichols e la verticalità del solito Ndiaye ma la Scandone paga dazio in termini di lucidità e Perez ringrazia (81-77 al 30’).

La tripla di D’Ercole vale tanto oro quanto pesa ma non basta a ricacciare indietro i vicecampioni della Champions League 2017 che fanno sentire il fiato sul collo aggrappandosi alle giocate dei vari Perez, Ulusoy e Morgan. Avellino fa di tutto per complicarsi la vita non riuscendo a sfruttare una serie di possessi in attacco malgrado i problemi di falli di Osmani e Perez (Morgan fuori causa già al 36’). Dalla lunetta la mano trema sia a Cole che a parzialmente a Perez. Finale da confronto a distanza dalla linea della carità in cui la precisione di Green è decisiva.

 

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