BASKETNEWSSCANDONE

Basket Avellino – Numeri da protagonista in Champions, la Sidigas pensa al colpo contro Milano

Con la vittoria conquistata mercoledì sera al Pala del Mauro la Sidigas Avellino ha chiuso al secondo posto il girone D della Champions League e ha conquistato una storica promozione alle top 16. In attesa del sorteggio odierno (ore 14:00 in diretta sul sito della Basketball Champions League), Avellino può guardarsi allo specchio e rivivere queste partite europee che hanno significato l’entrata di una società di una città così piccola nel novero delle grandi d’Europa, anche se non nella competizione continentale principale.

La partita contro Utena non è stata la più entusiasmante della cavalcata, ma ha rappresentato lo spirito di sacrificio che questa squadra possiede. La partita era iniziata con un sacco di interrogativi legati all’infortunio di Marco Cusin e alla tenuta atletica della squadra, inceppatasi a Torino dopo la grande prestazione di Tenerife. Il campo ha risposto a metà, mostrando una Avellino incapace di scavare un solco importante che la separasse da Utena nonostante i tanti tentativi di allungo ma anche una compagine in grado di resistere e rispondere ai contraccolpi che i continui rientri della Juventus e le noie fisiche di Ragland potevano rappresentare. Il cammino europeo in generale, invece, è stato esaltante, con una Scandone che alla fine del girone ha forse addirittura più rimpianti di quanto il risultato finale non suggerisca. Le occasioni per chiudere al primo posto ci sono state e le sconfitte in casa contro Mornar e Tenerife gridano ancora vendetta. Ma non è né il caso di rivangare questi piccoli passi falsi né tantomeno quello di guardare il pelo nell’uovo.

La Sidigas ha chiuso al diciannovesimo posto per punti segnati a partita (74.9), addirittura quarta per assist a partita (19) e nona per rubate (8.1), a testimoniare che la squadra campana è effettivamente tra le migliori della competizione. Tra i singoli chi ha brillato maggiormente è stato Joe Ragland, vero leader tecnico della squadra, che ha finito questa prima fase della competizione viaggiando a 15.3 punti e 5 assist di media. Non sono solo le cifre a magnificare le prestazione del numero 1 biancoverde, quanto il controllo continuo che ha avuto nelle uscite europee e la continua impressione che ha lasciato di poter decidere i match in ogni momento.

E’ dunque un’esperienza che ha indubbiamente formato la squadra di Sacripanti che, se da un lato ha subito l’elevata frequenza di partite a cui è stata sottoposta, dall’altro ha beneficiato di confronti con compagini davvero preparate sia a livello tattico che tecnico, come Strasburgo e Tenerife indubbiamente sono, e ha potuto imparare a soffrire per poter portare a casa vittorie più dure di quanto i pronostici non dicessero, come l’andata con la stessa Utena e la partita contro Oostende dimostrano. Ora ci sarà un po’ di tempo per allenarsi con più costanza in palestra, per concentrarsi sul campionato e sulla Coppa Italia e per decidere come e se agire sul mercato per rimediare a questa lunga assenza di Cusin. Senza però scordare l’impegno europeo, ormai divenuto troppo importante per essere considerato secondario.

Gianmarco Venezia

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Pulsante per tornare all'inizio