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Bergamaschi: “Green sarà determinante nei playoff, Alberani è un grande professionista”

In mattinata abbiamo sentito in esclusiva Luigi Bergamaschi, agente e procuratore di diversi cestisti del nostro campionato, tra cui i nostri Green, Fesenko e Randolph. Nel 2006 ha fondato un’agenzia, la “DoubleBManagament” che assiste diversi giocatori. Con Bergamaschi abbiamo analizzato singolarmente i suoi tre assistiti della Scandone e abbiamo parlato di due suoi “allievi”, Nicola Alberani, Ds della Scandone e Federico Pasquini, head coach della Dinamo Sassari. Un’intervista molto interessante nella quale Bergamaschi con molta cordialità ci ha parlato di diversi temi.

Nella Scandone di quest’anno ci sono alcuni giocatori che lei rappresenta:  Green, Randolph e Fesenko. Qual é il giudizio sulla loro stagione?
“Partiamo dal più piccolino, ma sportivamente al momento il più grande dei tre. Che dire di Green? Ad Avellino ormai lo conoscete benissimo, è uno di voi, è un lupo purosangue. Marques è un professionista serio, è legatissimo alla vostra terra, si trova bene in Irpinia. Quest’anno è partito bene, poi complice le tante gare ravvicinate ha sofferto e non poco, il periodo nerissimo è passato, con Reggio Emilia ha fatto bene, con l’assenza di Ragland si è caricato la squadra sulle spalle. Niente, un leader vero, che sta recuperando la forma per il momento giusto, ovvero i playoff. Nel post season lo vedremo determinante, statene certi. Randolph ha grandi qualità, tecnica, atletismo, è molto talentuoso. Può spaccare le partite se vuole e se è in giornata. Ovvio la continuità gli manca ma non dimentichiamoci che è un rookie, ne viene dalla D-League, è all’esordio in Italia e poi in una piazza molto calda e che è al top in Italia da anni. Quindi in una squadra che vuole vincere o almeno puntare a farlo, quindi se sbagli una partita lo si nota di più, ma di certo sta facendo un buon campionato ed è cresciuto molto da settembre.  Fesenko é un bambinone, ma già lo si sapeva, nonostante sia grande e grosso. Sportivamente parlando è incontenibile quando sta bene. Fisicamente è immarcabile, sotto le plance è sempre determinante, poi ha anche valori tecnici importanti, non a caso viene dall’NBA. Deve migliorare sui liberi e su altri aspetti tecnici ma è un gran giocatore. Chiaro che anche lui ha sofferto le partite ravvicinate e poi l’assenza di Cusin lo ha costretto a rimanere sul parquet diversi minuti in più, dove ha sentito la fatica. Uno col suo fisico può fare bene 25 minuti, poi ne risente, ma comunque è un pivot devastante e un valore eccezionale per la Scandone”.

Nella sua agenzia hanno lavorato due grandi che ora si stanno facendo valere con altri ruoli: Federico Pasquini, ora allenatore di Sassari e Nicola Alberani.

“Due ragazzi esemplari, che si stanno facendo valere. Partendo da Federico  Pasquini gli vanno fatti i complimenti. Partiva anche lui da ds e da manager, poi ha deciso di allenare. Una decisione presa contro tutto e contro tutti. E poi, allenare cosa? Sassari, subito dopo l’addio di Sacchetti? Subito dopo i miracoli fatti? Una follia, solo un folle ma determinato, sicuro dei propri mezzi l’avrebbe fatto. E a lui vanno davvero i miei complimenti. Sta dimostrando di essere un grande allenatore, ha vinto la sua battaglia e ha zittito tutti, critica, giornali, chiunque non gli dava credito. E attenzione a Sassari che ha trovato il bandolo della matassa e può fare la voce grossa ai playoff. Per quanto riguarda Alberani un mio giudizio sarebbe superfluo. Mi lega con lui un rapporto di grande amicizia, quindi sarei di parte nel commentare. Ma le parole positive verso di lui trovano riscontro dal suo operato. Dovunque sia andato si è fatto apprezzare sia umanamente che professionalmente. Credo che anche ad Avellino sia così, si sente parte della città e della terra. Una persona straordinaria che sta facendo davvero bene e sono felice.

Un commento su Avellino-Sassari di stasera?
Gara tra le più belle in Italia, sfida playoff diciamo, sarà molto equilibrata e vedremo un grande spettacolo, anche dallo stupendo pubblico irpino.”

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Un commento

  1. L’intervista poteva essere fatta anche a me. Solite baggianate di circostanza. Che palle.

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