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“Caro coach, se la Scandone difende così sarà dura…”

Inutile girarci intorno. I venti punti incassati nei cinque minuti conclusivi del match contro la Vanoli Cremona non possono che rappresentare un piccolo campanello d’allarme per la Sidigas Avellino. Dal 74-83 con cui la Scandone sembrava avere la strada spianata verso la vittoria, Ricci e compagni hanno avuto il merito di ribaltare una partita che avevano già cercato di rimetterla in equilibrio nei minuti precedenti. E’ andata male per i lupi vittime di un autentico black-out difensivo che, di conseguenza, ha condizionato la fase offensiva.

Questo pomeriggio Avellino ha incassato 94 punti che vanno ad aggiungersi ai 93 di Novgorod e gli 81 di Cantù della settimana scorsa. Un dato che potrebbe esser bilanciato coi numeri offensivi delle ultime tre partite: 98,100 e 84. In ciascun caso con rotazioni ridotte, dalle defezioni di Campani e Campogrande a quelle di natura personale o burocratice di D’Ercole e Ndiaye.

Non è tuttavia sempre possibile confidare nella giornata di grazia di uno o più elementi del roster per portare a casa l’intera posta in palio. I primi segnali di una difesa poco “ermetica” li si erano notati già nel precampionato quando Avellino ha vinto e dispensato sprazzi di giustificato entusiasmo e buone prestazioni ma senza mai dare quella sensazione di avere una impronta difensiva ben acclarata.

Le prime tre gare ufficiali delle stagioni dicono che la Scandone deve trovare – e farlo anche in fretta – il giusto equilibrio in fase di non possesso. Affidarsi solo all’attacco (la Scandone ha poco da invidiare alle altre come qualità  di giocatori eccezion fatta per l’EA7 Milano) sarebbe rischioso oltre che improduttivo.  La presenza di un intimidatore d’area come Hamady Ndiaye non deve “far rilassare” il resto dei compagni perchè qualche taglio back door di troppo piuttosto una ritardata chiusura difensiva sui tiratori avversari o tener poco gli 1vs1 lo si può pagare a caro prezzo quando le partite avranno un peso maggiore rispetto a quella di odierna di Cremona.

Caro coach se si difende così sarà dura…soprattutto se uno degli obiettivi della Scandone Avellino è dar vita  – con la sua presenza in panchina – ad un nuovo ciclo di risultati migliori del precedente. Lei è ben cosciente che da una buona difesa nasce un attacco all’altezza.

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