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“Chi di supplementare ferisce, di supplementare perisce”: Sidigas, cinquanta minuti amari

Quest’anno, ormai lo hanno capito tutti, alle partite della Sidigas Avellino, le emozioni sono assicurate; le partite giocate dalla squadra biancoverde sono state spesso molto “tirate”, e non di rado sono stati necessari i tempi supplementari per decretare il vincitore. Ed a proposito di overtime, riguardo alla partita di ieri si potrebbe benissimo parafrasare l’antico detto religioso: “Chi di supplementare ferisce, di supplementare perisce”, perchè i lupi d’Irpinia stavolta, contrariamente a quanto accaduto contro l’Olimpia Milano, non sono riusciti a fare bottino pieno dopo il secondo dei tempi aggiuntivi, ottenendo dunque un’inattesa sconfitta in casa che ha complicato notevolmente il discorso qualificazione in Champions League, dato che la Sidigas si trova adesso al quarto posto in coabitazione con Aris e Oostende.

I francesi del Nanterre 92, seconda forza del girone, si sono rivelati come la migliore delle squadre fin qui viste al Paladelmauro: atletici ed esplosivi, disposti quasi sempre a uomo in difesa, sopperivano molto bene alla mancanza nel roster di un centro vero e proprio, non dando punti di riferimento in attacco e confondendo dunque spesso le idee alla difesa avversaria; la notevole efficienza nel tiro da tre punti (47%, contro il 32% degli irpini) è stata probabilmente il fattore che più ha inciso sul risultato finale; tuttavia la Sidigas vista ieri sera deve recriminare soprattutto con sè stessa per non essere riuscita a mettere le mani su una vittoria che non era sembrata, almeno fino al 35° minuto, mai in discussione. Dopo il 73-67 firmato da una tripla di Rich, sono stati il play tedesco  Schaffartzig (19 punti con 4 assist in 44 minuti) e la guardia Jamal Shuler( top scorer dei suoi con 23 punti, conditi da 9 assist) a trascinare, a suon di triple, i francesi ad un insperato vantaggio di 78-80 a 25 secondi dalla fine; l’incubo della sconfitta veniva momentaneamente scacciato da Leunen, che realizzava da sotto per l’80 pari e sanciva la fine dei tempi regolamentari. In entrambi i tempi supplementari si è avuta la sensazione che la Sidigas potesse vincere questa gara, ma alcuni errori individuali, come ad esempio i due falli evitabili di Zerini a rimbalzo d’attacco, che sono costati 4 punti subiti da altrettanti tiri liberi, hanno consentito a Nanterre di rientrare sempre in partita, ed alla fine di vincerla, grazie agli ultimi liberi di Konatè (17 punti per l’ala francese, realizzati tutti nella seconda parte della gara).

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Il coach biancoverde Pino Sacripanti aveva sorpreso tutti all’inizio facendo partire D’Ercole, e non Fitipaldo, nel  quintetto iniziale insieme a Leunen, Rich, Filloy e Fesenko. Quest’ultimo ha avuto un ottimo impatto sulla gara, avendo gioco facile contro avversari notevolmente meno alti di lui; al ventesimo minuto aveva a referto già 17 punti, che saranno poi 28 in totale a fine partita, conditi da 11 rimbalzi e 3 stoppate; purtroppo però, l’ucraino ha macchiato una prestazione comunque buona con un errore grossolano, a 51 centesimi dalla fine del primo tempo supplementare quando, sul punteggio di 93 pari, Leunen riusciva a recapitargli un passaggio millimetrico da una rimessa laterale: il numero 44 della Sidigas sbagliava un comodo appoggio da pochi centimetri, strozzando nelle gole degli spettatori presenti l’urlo della vittoria. Un film purtroppo già visto, quello di Fesenko che sbaglia nel momento clou delle partite: gli appassionati della Scandone Avellino ricorderanno una sua clamorosa “palla-saponetta” contro Tenerife nella Champions dell’anno scorso, che costò caro alla sua squadra, sconfitta poi dagli spagnoli. Errori che, a certi livelli, vengono pagati a caro prezzo e che dunque il centro biancoverde non può permettersi in partite come questa.

Un altro cestista che è stato croce e delizia della Sidigas Avellino è stato Jason Rich: l’americano ha realizzato sì 22 punti con 10 assist e 3 palle recuperate, ma ha comunque commesso molti errori al tiro (8/25 dal campo e 4/10 ai liberi), che alla fine sono risultati decisivi nel computo finale della partita; da uno come lui ci si aspetta sempre quel qualcosa in più, cosa che ieri sera è avvenuta solo in parte. Anche Filloy (14 punti per lui col 50% al tiro) ha sbagliato qualche tiro di troppo, non risultando così decisivo come nelle ultime sue gare, mentre per Leunen va fatto un discorso a parte: oggi, infatti,poteva e doveva essere una giornata tranquilla per il Capitano, una di quelle partite utili per tirare un po’ il fiato in vista dei prossimi impegni, ma data la situazione nel 4° quarto con Nanterre in rimonta, Martino è stato costretto a giocare gli ultimi 20 minuti, risultando così impiegato per un totale di 35 minuti;ha realizzato 10 punti, ma anche lui ha avuto un grosso demerito, quello di fallire l’ultimo libero ad 1 minuto dalla fine del secondo overtime; quel libero avrebbe fissato il punteggio sul 103-100, e avrebbe forse consentito ai suoi di condurre in porto la vittoria.

Tutto sommato, la Sidigas ha comunque delle attenuanti: una condizione fisica ancora precaria è stata pagata a caro prezzo contro una squadra veloce ed aggressiva come Nanterre, e questo era sicuramente da mettere in preventivo. Le vere note preoccupanti sono, al contrario, sempre le stesse: una squadra che non riesce a gestire le partite quando si trova in vantaggio, perchè non capace di congelare i ritmi del gioco; una squadra che, inoltre, non riesce a trovare la quadratura nel reparto lunghi; l’involuzione di Zerini inizia a diventare un serio problema, così come la tenuta, sia fisica sia mentale, di Fesenko. La stagione, per fortuna, è ancora lunga e nulla è definitivamente compromesso, ma ovviamente sarebbe preferibile dar ascolto a qualche campanello d’allarme per non ritrovarsi poi, nei momenti veramente decisivi della stagione, a fare i conti con problemi irrisolti.

 

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