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La riflessione – Sidigas, non resta che…allenarci e ritrovare l’identità smarrita

Tre sono le certezze in questa stagione della Sidigas. La prima è che l’infortunio di Demetris Nichols ha condizionato (e non poco) in negativo gli equilibri di gioco di una squadra che ha vinto solo una gara in dieci partite dallo scorso 16 gennaio. Un cammino da retrocessione se non fosse che in campionato la situazione è rassicurante mentre in Europa sappiamo tutti come è andata.

Il secondo punto riguarda gli infortuni. A turno hanno interessato i malcapitati componenti del roster biancoverde condizionando non poco l’andamento della squadra e obbligando la società a dover intervenire sul mercato.

La terza certezza è quella di una stagione che si sta confermando avara di vere soddisfazioni per la piazza avellinese, eccezion fatta per il noto successo su Milano nell’antivigilia di Capodanno. Ieri pomeriggio alla Blm Group Arena di Trento è andata in scena una prestazione indecente e  raccapricciante, da cambiar canale col telecomando del proprio televisore.

C’era attesa nel riprendere un cammino che vedrà la Sidigas impegnata soltanto in campionato con undici gare da disputare in regular season. Il primo passo è stato fallimentare. Il 97-79 sancito dalla Dolomiti Energia Trentino ha confermato i limiti di una squadra chiamata a ricercare i propri equilibri, apparsa per nulla aggressiva e non con la giusta determinazione nel riaprire una gara che ha visto Avellino sciogliersi come neve al sole non appena Marble ha spinto il piede sull’acceleratore insieme ad Hogue e Craft nella prima frazione.

Di tecnico resta ben poco da commentare se non il positivo esordio di Ike Udanoh che ha confermato la sua utilità e duttilità ammirata fino a pochi giorni fa in quel di Cantù. Se la Scandone vorrà ritagliarsi un ruolo da protagonista nei playoff il passo dovrà cambiare, a partire anche da chi subenterà dalla panchina (vedi Harper e Campogrande) quanto alla capacità di saper produrre punti senza eccedere nel possesso palla (vedi Sykes) o trovare una giusta continuità offensiva (Silins).

Adesso la squadra e lo staff, a partire da coach Vucinic, avranno tutto il tempo necessario per lavorare in palestra durante la settimana e lavorare su ciò che non ha funzionato. L’importante è non assistere a simili spettacoli come quello di Trento. Ai piedi delle Dolomiti la mente è ritornata indietro agli scorsi playoff. Un flashback da evitare in futuro.

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