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La Sidigas gioca a sprazzi, Brescia la domina: il PalaGeorge resta stregato

Un secondo quarto da dimenticare ed un break mortifero tra terza e quarta frazione puniscono una distratta Sidigas Avellino nella prima trasferta della stagione. I lupi cadono ancora al Pala George di Brescia per 96-75 dopo il ko dello scorso mese di febbraio. I 18 punti di Jason Rich accompagnati dai 16 di Maarten Leunen non bastano alla Scandone ad evitare un ko che lascia più di un punto interrogativo sul rendimento altalenante della squadra vistasi in campo contro la Germani.

Se alla vigilia il dubbio dell’impiego di Fesenko era molto più di una domanda, il centrone ucraino parte in quintetto base tenendo così il suo esordio assoluto nella seconda stagione in biancoverde. Il nativo di Dnipro inaugura i ferri del Pala George col primo canestro del pomeriggio. La Scandone inizia in maniera sciolta in attacco tirando bene dalla lunga distanza prima con Fitipaldo e Leunen che lanciano sull’8-12. La Germani accusa il colpo ma si affida al talento e all’esperienza di Marcus Landry che ne iscrive otto dei dieci della sua squadra. L’Mvp della scorsa stagione è incontenibile quando riceve palle ma la Scandone è cinica e non si fa pregare quando apre il campo che portano a tiri come quelli di Wells (14-19) che mandano Diana su tutte le furie. Girandola di cambi in campo col rientro per la Germani di capitan David Moss: il neontrato N’Diaye corregge a rimbalzo un errore di Filloy (partenza a rilento) con una bimane che vale il massimo vantaggio ospite (18-26).

Nel secondo periodo cambia decisamente la musica sul parquet e – purtroppo – a sfavore della formazione di Pino Sacripanti che deve incassare un parziale di 29-18 che risvolta il match come un calzino. A suonare la carica è uno dei protagonisti meno attesi ovvero Michele Vitali: l’ex ala di Caserta ci mette lo zampino con 13 punti personali su cui la Sidigas (ripartita con un quintetto formato da Filloy, D’Ercole, Scrubb, Zerini e Fesenko) si fa trovare impreparata. Vitali è il go-to-guy della sua squadra caricandosi il peso dell’attacco ma restituendo fiducia ai compagni di squadra che, col passare dei minuti, danno il proprio contributo alla causa bianco blu. La Scandone resta a secco di punti per circa cinque minuti mostrando qualche difficoltà nell’attaccare la zona avversaria: rientra Fitipaldo al posto di uno spento Filloy. L’ex Orlandina, insieme a Leunen, tengono in piedi la baracca anche se nella metà campo difensiva Avellino soffre più del dovuto Landry e l’atletismo di Dario Hunt. Rich, silente nel primo tempo, sale in cattedra con due canestri in un amen che riportano i bianco verdi sotto di una sola lunghezza (49-48). Moore fa capire che la Leonessa è pronta a ruggire mentre Hunt fa pentole e coperchi nell’area irpina con N’Diaye che fatica a stargli dietro. Vitali smazza assist con una facilità  disarmante e la Germani vola sul 57-48. La tenacia della Scandone – che paga dazio contro la maggiore reattività lombarda – le permette di riaprire la contesa affidandosi alla mano calda dall’arco di Rich e Leunen col capitano che completa la rimonta (61-61) timbrando per due volte il cartellino. La spallata della Scandone, brava ad abbassare il quintetto con Leunen da cinque e Wells da ala forte, si ferma qui perché Hunt riprende a dettare legge nel pitturato avellinese tra terza e quarta frazione. La forbice si allarga in maniera impietosa nei confronti della Scandone: Brescia si entusiasma tanto da far segnare anche capitan David Moss. Sacripanti perde per infortunio Dez Wells (botta al ginocchio) e rispolvera Scrubb, seduto per l’intero 3° periodo. L’inerzia non accenna a mutare tanto che la forbice si allarga fino al -17 (84-67) quando Landry corre in contropiede a depositare. Il finale è puro garbage time con la Germani che può festeggiare i primi due punti casalinghi.

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