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Manifesta superiorità della Sidigas Avellino nonostante gli infortuni; OK Rich e Filloy

Nella quinta giornata del girone di Champions League la Sidigas Avellino ha vinto lo scontro diretto con i cechi del Nymburk tra le mura amiche del Paladelmauro, con il largo punteggio di 80-63; irpini che dunque adesso sono terzi solitari  in classifica, alle spalle della coppia di testa formata da Besiktas e Nanterre.

Una partita che, in certi suoi momenti, ha ricordato la partita contro Oostende, giocata due settimane fa; è stata infatti una gara contrassegnata da molti errori tecnici, come testimoniato anche dalle percentuali al tiro (54,5% dal campo per Avellino, 35,9% per Nymburk) e dal dato sulle palle perse (9 Avellino, 12 Nymburk); in generale comunque la Scandone ha “aggiustato” le sue percentuali al tiro grazie ad alcuni momenti della partita, soprattutto nel terzo quarto, quando è riuscita a dare al suo gioco offensivo più fluidità ed efficacia. La partita comunque ha avuto due fasi ben distinte: se infatti nei primi 20 minuti la Scandone ha sofferto la fisicità dei cechi, pagando dazio soprattutto in termini di rimbalzi (concessi 14 rimbalzi offensivi a Nymburk), nel secondo tempo è riuscita a limitarla, riuscendo a chiudere con un totale di 31 rimbalzi totali, a fronte dei 40 avversari; per essere una squadra priva di un “rimbalzista” puro, orfana di entrambi i centri infortunati, questo è un risultato non certo disprezzabile. Nymburk ha comunque cercato di attaccare con veloci ribaltamenti, facendo muovere la palla sul perimetro per esaltare di volta in volta o le qualità di tiratore di Hruban (autore di un ottimo 4/5 da tre punti) o quelle di penetratori di Lawrence e Ray. La Scandone comunque è riuscita a tenere testa negli uno-contro-uno, dunque Sacripanti non è stato costretto ad inventarsi difese particolari per limitare gli attacchi avversari; i biancoverdi, d’altronde, non sono mai andati in svantaggio se non nei primissimi minuti, e dunque sono riusciti a mettersi fin da subito in controllo della gara, manifestando una certa superiorità tecnico-tattica.

Ancora una volta, ha brillato la stella di Jason Rich, autentico go-to-guy di Avellino nel primo quarto, quando si è caricato tutto il peso dell’attacco della sua squadra, mettendo a segno 10 dei suoi 23 punti totali (top scorer della partita) e realizzando canestri di classe sopraffina; ottimi fondamentali, esperienza e capacità di lettura del gioco sono le sue qualità più evidenti, ma il cestista nativo della Florida riesce anche ad applicarsi anche in difesa, con attenzione e abnegazione; davvero un genio unito alla “regolatezza”, binomio raro nel basket.  Era chiamato ad una prestazione convincente anche Ariel Filloy, sia per farsi perdonare l’errore fatale al tiro libero di domenica scorsa a Brindisi, sia per l’infortunio di Fitipaldo; come era prevedibile, il cestista della Nazionale ieri ha raggiunto il suo high stagionale in termini di minutaggio(30 minuti), offrendo una prestazione convincente in cabina di regia: 5 assist e 16 punti per Arielito. Sono stati proprio questi due cestisti a confezionare uno dei canestri più ben costruiti dell’intera gara: Rich passava su un blocco cieco di Leunen, guadagnava spazio in area pitturata e, appena superata la linea del tiro libero, scaricava in angolo per Filloy con un passaggio no-look ad una mano; l’italo-argentino freddava implacabilmente da tre punti e scatenava gli applausi del Paladelmauro.

Hanno dato un buon contributo anche N’diaye (5 punti e 6 rimbalzi), Scrubb (la solita energia e duttilità, giocatore sempre prezioso) e soprattutto Ben Ortner (6 punti in 17 minuti con 3/4 dal campo) che sembra in netta crescita sul piano fisico. Capitolo a parte merita Dezmine Wells: ha segnato sì 19 punti, ma ha dato l’impressione di essere un giocatore che pensa soprattutto alla sua statistica personale, relegando ad un secondo momento l’interesse della squadra; troppe volte è apparso distratto in marcatura, specie sui tagli dal lato debole. L’auspicio è che in partite di più alto livello questo giocatore possa applicarsi di più e meglio anche nella metà-campo che meno predilige, quella difensiva; la Scandone, soprattutto in questo periodo in cui ha molti infortunati, ha bisogno del sacrificio di tutti i suoi elementi per poter ottenere risultati consoni agli obiettivi stagionali.

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