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Serata storta per Rich, difesa troppo morbida, panchine dall’impatto opposto: Zielona – Sidigas, l’analisi

Pesante sconfitta in terra polacca per la Sidigas “Scandone” Avellino che ha perso sul parquet polacco dello Zielona Gora col punteggio di 90-79. Più degli undici punti di scarto in ottica differenza-canestri, agli irpini duole averne subiti così tanti. Novanta punti subiti sono un chiaro sintomo di una partita che in difesa non è risultata essere all’altezza di quelle precedenti, e per giunta contro una squadra attrezzata, che gioca un basket efficace e per di più ha una panchina profonda. Scandone comunque sfortunata, visto il forfait per infortunio all’ultimo momento di Zerini (contrattura), al quale si è aggiunto a gara in corso anche quello di Ndiaye; il solo Ortner, per giunta non ancora al meglio dato il periodo di inattività, non poteva certo arginare gli atletici lunghi avversari.

Zielona ha sfruttato al massimo il fattore panchina-lunga, tant’è che ha avuto più del doppio dei punti dalla panchina rispetto ad Avellino (43-20), dunque potendosi gestire meglio anche dal punto di vista del minutaggio è risultata essere sempre più lucida e fresca nei momenti chiave della partita.

La partita si è mantenuta fin dall’inizio su un buon livello: gli attacchi di entrambe le squadre erano fluidi e precisi, e le difese potevano ben poco; la Scandone schierava il solito quintetto base con Fitipaldo, Rich, Wells, Leunen e Ndiaye, cercava e trovava giocate semplici ma efficaci dal duo Fitipaldo-Leunen, mentre il centro senegalese offriva la sua consueta pallacanestro “schiaccia&stoppa”, arrivando addirittura alla notevole cifra di 6 stoppate in questa partita. Ciò nonostante, poco si poteva fare su alcune giocate offensive dei polacchi, molto bravi a muovere la palla con gli esterni Moore, Kelati e Gecevicius, spregiudicati nel tiro da tre ma comunque, come già affermato, solidi anche sotto canestro con un Dragicevic a a tratti dominante. Una partita comunque equilibrata, che al 20′ minuto segnava un parziale di 42-38 per i padroni di casa.

Nel terzo quarto si è subito notato come entrambe le squadre abbiano innalzato la loro intensità difensiva; molti i canestri sbagliati su entrambi i lati del campo, addirittura due di fila in contropiede per la Scandone, prima con Wells che non arriva su un lay-up di Leunen, poi con Scrubb che manca l’appoggio a tabellone da sotto. Gli uominidi Sacripanti soffrono negli 1-contro-1 in difesa , pertanto il coach biancoverde optava per la difesa a zona, con N’daye messo sul perimetro; la mossa però non sortiva gli effetti sperati, visto che Zielona è stata capace di infilare due volte di fila da 3 punti, con Koszarek e con l’autentico freddatore di giornata, Gecevicius: per lui 23 punti, con un eccellente 5/6 da oltre l’arco il suo score a fine partita. Il parziale del solo quarto recitava 22-15 per i padroni di casa.

Il terzo, dunque, è stato il periodo che ha compromesso la gara dei biancoverdi ,che hanno segnato solo 13 punti; Avellino ha pagato la serata storta della sua point-guard Jason Rich, autore di un brutto 5/16 dal campo, con soli 10 punti segnati; da uno come lui ci si aspetta sempre di più. Wells ha messo a referto 20 punti, ha fornito una buona prova offensiva ma non altrettanto in fase difensiva. Filloy, che comunque ha messo tanta intensità ed è stato uno degli ultimi a mollare, ha commesso alcuni errori di lettura, prendendosi a volte dei tiri un po’ forzati; Leunen si è dovuto sacrificare molto per ovvie ragioni di rotazioni di lunghi, e dunque non è stato fresco a tal punto da offrirci la sua solita prova in attacco; lo stesso Fitipaldo, infine, pur rivelandosi  il migliore della Scandone con 22 di valutazione, frutto di 17 punti , 6 assist e 4 rimbalzi, a tratti non riusciva a mantenere la superiore fisicità degli avversari.

La coperta, insomma, è stata sempre troppo corta ed in certe partite questi handicap vengono puniti. Non è tuttavia una sconfitta di cui allarmarsi; viste le condizioni del reparto lunghi, già stressato dalle assenze dei lungodegenti Fesenko e Lawal; Zerini e Ndiaye sono elementi di cui in questo momento Sacripanti non può fare a meno, e la mancanza di un forte difensore come “AgentZero” si è fatta sentire. Una difesa migliore, infatti, è quello che si potrebbe auspicare, sperando anche in un miglior ambientamento di Ortner arrivato solo da pochi giorni.

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