L’entusiasmo che continua a respirarsi in queste settimane nonostante la sosta per la pausa estiva testimoniano la grande passione della città e della provincia di Avellino per le sorti della Scandone che oggi festeggia i settanta anni di vita. Era il 1 luglio 1948 quando il Professor Ciro Troncone fondò la Forza e Coraggio, società che aggregava i giovani appassionati avellinesi di pallacanestro che si riunivano nella palestra delll’Istituto Commerciale in via De Conciliis.
Nel 1951 avvenne la prima affiliazione al Coni col professor Grimaldi con la società che assume il nome di Felice Scandone in onore del giornalista irpino deceduto nella Seconda guerra mondiale. Nel 1966 avvenne un’altra unione ovvero quella con la Cestistica Irpina di Ciro Melillo che diventerà negli anni successivi uno dei presidenti della Scandone oltre a ricoprire l’incarico di Consigliere Fip.
Un percorso in ascesa quello del sodalizio biancoverde iniziato dalle serie minori negli anni ’70 (salvo un’annata in serie B) per poi arrivare prima alla conquista della serie C è nuovamente della serie B tra gli anni ’80 e anni ’90. Tanti i personaggi che hanno contribuito a scrivere la storia della Scandone: dall’indimenticato Gigetto Valentino al professore Lello Giannattasio, all’ex capitano Mimmo Bellizzi o al talento sopraffino di Vito Lepore scomparso tragicamente nel 1989. Senza dimenticare i coach Enzo Parisi (arrivó la promozione in serie C1), Rino Persico o Claudio Bardini o cestisti che sono entrati nel cuore della platea irpina come Matteo Totaro, Ciro Petretta, Pasquale Di Terlizzi, Pietro Coen.