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Sidigas Avellino, Keifer Sykes: “Il basket mi ha salvato. Italia Paese stupendo”

In una intervista rilasciata a SportSenators, il play della Sidigas Avellino, Keifer Sykes, ha parlato a 360° della sua vita, del suo impegno per il sociale con un film sulla sua vita e sulle sue difficoltà di adolescente.

Il giocatore ha parlato anche della sua esperienza in Italia e del futuro.

Questa la sua intervista: “Mi piacciono le sfide e i cambiamenti non mi spaventano. Ho superato così tante prove nella vita che affronto ciò che capita senza perdermi d’animo, anzi, con entusiasmo. I ritmi tranquilli, opposti a quelli oltreoceano: negli Stati Uniti corriamo a 100 all’ora, 24 ore al giorno, da lunedì a domenica. Un’intensità assurda che ci aliena dalla realtà. Ed è entusiasmante il calore umano: l’affetto che mi circonda colma almeno un po’ l’assenza di chi amo. Mia moglie e i miei figli vivono a Chicago. Sì, nonostante non sia un ambiente facile dove crescere, soprattutto per chi vive in periferia, come me. Da ragazzino frequentavo amicizie sbagliate e ho rischiato di prendere strade pericolose; per fortuna trascorrevo la maggior parte del tempo a tirare a canestro. Sono state quelle giornate a non farmi cadere nel baratro. Devo davvero tutto al mio sport e il docu-film è proprio il mio ringraziamento alla palla a spicchi. ll valore del gruppo: la squadra diventa una famiglia e per me la famiglia rappresenta tutto. Sono diventato padre a 16 e voglio assicurare ai miei figli un futuro sereno, diverso dal mio: sono cresciuto nella povertà e con un avvenire da costruire con le mie mani. Credo che essere stato scelto come protagonista di un lungometraggio sia une benedizione, perché mi ha dato l’occasione di tirare le somme dei miei 25 anni. Di più, credo sia stato un dono di Dio: sono cristiano, battista, e la preghiera è un momento fondamentale della mia giornata. Prego anche prima di ogni match. Sì, ho dovuto tirare fuori il doppio della grinta, del coraggio, della determinazione: senza la mentalità vincente, il fisico non serve. Però la mia statura ‘normale’ ha anche un vantaggio: sono più potente, proporzionato e con il baricentro basso il mio equilibrio è maggiore. La famiglia ha la priorità: finalmente mi spupazzerò i piccoli Keifer Junior e Kennedy. Poi dedicherò tempo alla Free 10 Foundation, la Fondazione che ho creato per aiutare i ragazzi meno fortunati, tra cui tanti orfani: organizziamo camp estivi, feste, nel Giorno del ringraziamento e a Natale, per esempio, e realizziamo programmi scolastici ad hoc Ogni attività è gratuita e le donazioni che riceviamo, comprese le più piccole, sono di grande aiuto. Io do anche una mano pratica, appena posso. Infine, sarò impegnato nella promozione del docu-film, che mi sta regalando soddisfazioni enormi”.

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