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TurisTifosi: prima trasferta dell’anno nella cornice sarda di Sassari

di Massimiliano Zappella

Si è concluso il 2017 con un bilancio ampiamente positivo per la Sidigas Scandone Avellino, i biancoverdi, infatti, hanno terminato l’anno solare con un bilancio di 19 vittorie e 10 sconfitte in campionato; dato fortemente influenzato dall’ottimo inizio di stagione di quest’anno.
Gli irpini hanno vissuto un altro anno sempre al vertice della massima competizione nazionale e hanno battagliato sui parquet d’Europa alla ricerca della conquista della prima storica Fiba Champions League. Un anno che era iniziato nel migliore dei modi lo scorso 1 gennaio, con la vittoria in trasferta ai danni dei cugini casertani e l’inizio della storia d’amore tra il pubblico biancoverde ed il gigante ucraino Kyrilo Fesenko. La sanguinosa sconfitta alle Final Eight di Coppa Italia di San Marino, subita ai quarti per mano della Dinamo Sassari era stato il preludio di quello che sarebbe successo nei mesi successivi: una Sidigas sempre ad un passo dalla gloria, ma senza riuscire ad ottenerla. La vera e propria bestia nera è stata la Reyer Venezia che ha eliminato i biancoverdi prima dalla Champions League e poi nell’indimenticabile semifinale scudetto (che ha aperto la strada del tricolore ai lagunari). Il castigatore irpino Ariel Filloy è stato il colpo da novanta della dirigenza biancoverde, la quale è riuscita a portarlo via ai campioni d’Italia.
L’italo-argentino ci ha messo davvero un attimo per farsi amare dal suo nuovo pubblico e resterà nella storia della pallacanestro nostrana la sua incredibile prodezza al Forum d’Assago.
Il 2018 sportivo comincia oggi per la Sidigas che sarà impegnata sull’ostico parquet del Pala Serradimigni di Sassari.

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Sotto l’aspetto logistico è questa la trasferta italiana più complicata per i tifosi biancoverdi, infatti, con la diminuzione dei voli diretti Napoli-Olbia, la soluzione più comoda è quella dei voli Roma-Alghero, dal piccolo aeroporto sardo il palazzetto dista circa 20 km di distanza. Anche il periodo dell’anno non facilita la trasferta, in quanto, un aumento del numero giornaliero dei voli per la Sardegna lo si ha solamente da fine marzo ad inizio novembre.
La Sardegna è particolarmente frequentata ed amata per la natura incontaminata che la caratterizza: paesaggi mozzafiato, acque cristalline e luoghi quasi inesplorati rendono l’isola il luogo ideale per una vacanza all’insegna dell’avventura. Dopo il capoluogo cagliaritano, Sassari è la seconda città più grande della Sardegna ed è quindi un posto da visitare non soltanto durante la stagione estiva.
Sassari, non ha sbocchi diretti sul mare (anche se dista pochissimi km di distanza dalle splendide Alghero – città dei coralli – e Porto Torres) e la sue principali attrattive sono il Palazzo Ducale, la Fontana di Rosello, la cattedrale barocca di San Nicola ed il Museo Nazionale “Sanna”.
La cittadina si caratterizza anche per due curiose statistiche: la forte presenza sul suo territorio di una delle migliori università statali d’Italia (fonte Istat), è la quinta città italiana per estensione territoriale.
Dal punto di vista enogastronomico alcune specialità tipicamente sarde sono oramai note in tutto il mondo: dal pane Carasau e la sua versione salata Guttiau, il porceddu, la seadas, il mirto ed il vino Cannonau.

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Tante altre, invece, sono ancora un prodotto di nicchia:  i culurgiones di patate, simili ai nostri ravioli ripieni di ricotta; la zuppa gallurese, tipica del nord-est dell’isola è un piatto a base di pane raffermo e formaggio caprino; le orziadas, anemoni di mare fritti; le panadas, un tipo di pasta ripiena o di ragù o di anguilla; lo scabecciu, pesci poveri di paranza fritti e conditi con abbondante aceto; il cadozzo, panino ripieno di carne equina; i pardulas, dolcetti ripieni di ricotta; u filu ferru, grappa dell’isola conosciuta per la sua particolare storia: il nome risale a qualche secolo fa e deriva dal metodo utilizzato per nascondere gli alambicchi quando l’acquavite veniva prodotta clandestinamente. I contenitori con il distillato e gli alambicchi venivano nascosti sottoterra e, per poterne individuare la posizione esatta in momenti successivi, venivano legati con uno o più fili di ferro con un capo che sporgeva dal terreno.

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Un’isola ricca di fascino tutta da scoprire, gustare e nel caso della Sidigas espugnare per iniziare nel migliore dei modi il 2018.

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